Sulla scia dell’uscita di “No panic” il giovane polistrumentista si racconta in vista di futuri progetti
Pietro Falco è un cantautore, musicista polistrumentista italiano. Di recente ha pubblicato il singolo “No Panic” ( “NO PANIC”, FUORI IL NUOVO SINGOLO DI PIETRO FALCO – Mediafrequenza), caratterizzato da un sound funky leggero, pieno di chitarre, basso e sintetizzatori. Ascoltando il pezzo sembra che il cantautore si rivolga ad una persona, ma in realtà è una dichiarazione d’amore verso la vita, un inno alla libertà, alla voglia di vivere.
Ciao Pietro! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Ciao! No panic è una canzone che parla di rinascita, di cambiamento.
È una canzone d’amore per la vita.
In passato mi ero allontanato dalla musica per fare altro, pensando che fosse giusto così. Invece stavo male e sono guarito tornando a fare ciò che mi fa stare bene: suonare, vivere, raccontare.
Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?
Storie di vita, niente che non sia vero. Non so scrivere a comando, ma solo se ne sento la necessità.
Ascolto storie da bar, amici che si confrontano, raccolgo pezzi di vita qua e là, fuori e dentro me.
Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?
Ero molto piccolo, ho cominciato a suonare il piano di casa, poi la chitarra e da lì in avanti questa malattia chiamata musica ha continuato a peggiorare, o migliorare, dipende dai punti di vista!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e/o sogni nel cassetto?
Ovviamente riempire San Siro! Scherzo! Spero che la mia musica arrivi a tutti, in modo netto e sincero.
Quali artisti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?
Sicuramente molti chitarristi come Jeff Beck, Hendrix e tutti i bluesman. Poi Red Hot Chili Peppers, la musica funk e i cantautori italiani. Da Vasco a Cremonini.
Progetti per il 2022?
Suonare, scrivere e pubblicare musica!
Grazie per questa intervista.
A presto!