A distanza di un anno e mezzo da “Con Te”, Jalisia Dollson, la nuova stella del pop, torna a regalare grinta ed emozione in “Dreamers in Las Vegas” (B-Again Records), il suo nuovo singolo, un vertiginoso viaggio nell’oscurità per far brillare sogni e desideri
Impreziosito da attualissime sonorità synth-pop che abbracciano e guidano la vocalità intensa e potentissima della cantautrice trevigiana, il testo ha preso vita dalla penna vivace e penetrante di Jalisia durante uno dei suoi lunghi viaggi notturni.
E proprio come un’autostrada avvolta dalla carezza del cielo, con il suo manto di stelle a cui l’uomo affida desideri e fantasie, in un’incessante antitesi tra l’inerzia della quiete e il dinamismo insito nei sogni, “Dreamers in Las Vegas” è un tuffo a capofitto nella silenziosa frenesia dell’oscurità, in cui si susseguono le vivide polaroid di una società cieca ed arrivista, costantemente bramosa di possesso e di controllo.
Un vertiginoso lancio tra le ardenti pareti dell’inferno, tra quelle mura invisibili agli occhi, eppur così tangibili e chiare nell’anima e nell’ardore di chi vive perennemente in bilico tra moralità e trasgressione.
Ed è nell’eccesso, folgorante cornice di una realtà assorta in seducenti tentazioni, che Jalisia Dollson si immerge e scava, portando alla luce la fulgida verità di chi infrange le regole per assaporare una libertà proibita, con la consapevolezza dei suoi frutti e delle sue ripercussioni, in una dimensione sospesa tra adrenalina, potere e indipendenza.
Una libertà che assume i tratti di una sovranità su se stessi e sul mondo, in una coinvolgente escursione nell’oscurità della notte e della propria anima, tra quelle tenebre che non spaventano – «I’ve seen my soul walking through the streets of the Hades» («ho visto la mia anima camminare per le strade dell’Ade») -, ma ci attraggono, ci catalizzano completamente, invitandoci, con i loro suadenti richiami, ad abbracciarle, anche solo per una notte – «I will pray for my sentence later» («pregherò per la mia sentenza più tardi») -, guardandoci dentro senza nessun giudizio, né personale – «Now I’m worthy for the pain, I have never been a saint, I took all that I want» («Ora sono degna per il dolore, non sono mai stata una santa, ho preso tutto quello che volevo») – né esterno – «good woman said I’ve got to stay on my own» («la brava donna ha detto che dovrei restare sola») -.
Il videoclip ufficiale che accompagna il pezzo, diretto da Mattia Bello – con montaggio ed editing a cura di Ademir Van Gogic – e girato tra Italia e Grecia, è un vero e proprio cortometraggio a cui hanno preso parte i talentuosissimi pattinatori dello Show Roller Team – vice campioni europei e medaglia di bronzo ai Mondiali di Pattinaggio Artistico 2021 -, guidati dalla maestria artistica della coreografa Venusia Ronchi, che ben rappresenta il valore liberatorio e trasgressivo del testo, tra fiamme, motori e seduzione.
Pensato per essere ascoltato in macchina, o in sella ad una moto, sfrecciando a 130 km/h nel buio della notte, il brano, riconferma dell’abilità interpretativa, della presenza scenica e della poliedricità di Jalisia Dollson, ci ricorda che infondo, a volte, siamo tutti “Dreamers in Las Vegas”.