Il paese si mantiene nelle prime posizioni dei posti turisticamente ambiti. Resta aperta la ferita degli scomparsi di un ventennio
In Messico si registrano nel 2021 33.308 omicidi con, una media di 91,25 al giorno. Un calo del 3,6% rispetto rispetto al biennio precedente, considerando che nel 2019 si era registrata la cifra di 34690 omicidi e 34554 nell’anno successivo, trend calante relativamente spiegato dalla pandemia di Covid-19 e la conseguente riduzione delle attività socio-politiche. “Stiamo assistendo a una tendenza al ribasso”, ha commentato la ministra del governo di sinistra del presidente Manuel Lopez Obrador.
Con 128 milioni di abitanti il Messico si posiziona al settimo posto nella classifica mondiale dei paesi turistici, secondo quanto rilevato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, con zone turistiche relativamente tranquille come lo stato sudoccidentale di Oaxaca.
Nel 2006 furono uccise nel Paese circa 340.000 persone, a seguito della guerra che il presidente allora in carica Felipe Calderon dichiarò guerra al traffico di droga. Ma un dato grande rilevanza proveniente dalla commissione Nazionale di Ricerca è quello dei 95.000 scomparsi a partire dalla ‘guerra sporca’ intrapresa dalle istituzioni dagli anni ’60-’80 contro i rivoluzionari di sinistra.