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OLTRE IL ROCK, IL PESO SPECIFICO DEGLI IROSE

Sarà visibile da oggi il videoclip de “Il peso specifico”, il nuovo singolo della band laziale targata World Fonogram Records

di Davide Iannuzzi

Se esiste un vento favorevole per la poppa del rock made in italy, quello che sta soffiando da oltre due mesi é quello giusto. La polemizzata ‘doppietta’ dei Maneskin é un grido di libertà che squarcia la tela del perbenismo retorico aprendo le porte del cambiamento culturale. I motori della ripartenza post pandemia sono al massimo dei giri, e la voglia di partecipazione collettiva supera alla velocità della luce il deserto covid, verso la ritrovata terra promessa. Ci vorrà ancora tempo, forse, ma la resilienza di una rock band é un peso specifico nell’istinto di sopravvivenza con cui dover sempre fare i conti. E a ribadire questo concetto sono gli iRose, storica band del centro Italia che proprio oggi 18 giugno, lancia il videoclip del nuovo singolo, già disponibile su tutte le piattaforme, intitolato appunto “Il peso specifico”. Abbiamo incontrato Paolo Borgi, leader degli iRose, per conoscere più da vicino il senso di un progetto studiato per resistere alle avversità della storia.

Uno dei vostri ultimi singoli parla di libertà e sogni, quanto di resilienza: da dove nasce il testo di “Siamo liberi”?

Una sera, nel periodo più duro del lockdown ho iniziato a riflettere sul concetto di libertà, sulla privazione e sul non poter scegliere..

Da li ho scritto il primo verso ed ho girato l’idea ai ragazzi. Grazie alla loro preziosa energia, in meno di due giorni abbiamo scritto e arrangiato tutto il pezzo.

La nostra etichetta (World Fonogram srls-records & publishing) lo ha accolto con grande entusiasmo ed ha deciso immediatamente di produrlo.

Cosa manca al sistema distributivo perché il lancio di un singolo possa valorizzare lo spessore artistico di un pezzo, e meglio indirizzare gli ascoltatori alla scoperta di nuove realtà?

Secondo noi bisognerebbe iniziare ancor prima, dalla valorizzazione di un artista, buttato troppo presto in un oceano dispersivo. Conoscere ed aiutare a crescere un talento, implicherebbe ovviamente una pazienza maggiore da parte delle case discografiche , che potrebbero però giovarne ed esserne ripagate maggiormente nel tempo.

Parliamo degli iRose. Come nasce il vostro progetto?

Nasce dalla mia vena cantautoriale e dalle melodie della chitarra di Riccardo De Angelis, con cui ci conosciamo da tempo. La nostra grande empatia musicale e non, fusa al talento e alla passione di Gabriele Persi (basso) e Fabio Latini (batteria) ci ha dato la forza per fare e guardare oltre, credendo al sogno della nostra musica. Stiamo lavorando tanto insieme per poter pubblicare il nostro prossimo disco.

Siete insieme da quasi 15 anni, cosa vi ha permesso in tutto questo tempo di continuare a crederci senza mai mollare?

L’amore incondizionato per la musica, e l’amore non può che essere slegato dalle logiche del successo. Quando il primo contratto discografico andò male, sembrava tutto finito ma non abbiamo mai mollato, perché crediamo che le emozioni non abbiano tempo e la musica, riesce sempre a farci sognare.

Dovendo scegliere tra consacrazione del successo e affermazione della propria identità artistica cosa sceglieresti tu, come leader degli iRose?

Essere se stessi è tra le cose più importanti per l’essere umano secondo me..ti rende felice, ti fa vivere con naturalezza e in libertà.. Perché fingere? Non riuscirei a scrivere canzoni che non sento mie, solo per tendenza musicale.

Anche gli altri componenti del gruppo sposano la stessa idea?

Anche i miei compagni di viaggio la pensano così e ne sono convinti anche più di me. Loro mi supportano e mi sopportano, siamo in un costante equilibrio basato su un rapporto vero. Tutti noi siamo convinti che quando fai musica in maniera così intensa prima o poi arriverà al grande pubblico.

Come é avvenuto l’incontro con World Fonogram e qual’é il valore aggiunto che vi ha dato questa etichetta? 

Con la World Fonogram ci conoscevamo già da qualche anno, avevamo inviato loro del materiale e c’era la volontà di lavorare insieme.

Questa etichetta ha cambiato la nostra visione di noi stessi, ci ha formato  e aiutato a migliorare ogni giorno, ci ha regalato quella tranquillità per poterci dedicare soltanto alla musica.. ed i risultati si vedono, anzi si sentono!!

Il Maestro Francesco Daniele é molto attento alle nuove realtà musicali. Cosa vi é piaciuto maggiormente del suo modo di produrre una band? 

Con Francesco si è generato da subito un rapporto schietto e sincero, ci ha messo nelle condizioni ottimali per poter lavorare.

E’ uno di noi, ci completa, è ciò che mancava.

E’ riuscito a prendere il nostro “mondo musicale” e renderlo unico..oggi abbiamo un’identità chiara, un sound fantastico. E’ solo grazie al lavoro enorme fatto con lui, che oggi possiamo essere davvero fieri di ciò che siamo.

Siete una band fortemente apprezzata nella dimensione live: quale linfa ha nutrito il vostro tessuto di band in questi 14 mesi di pandemia e black out dai palcoscenici?

Non è semplice, ti manca l’adrenalina dello show, il contatto con la gente, non si possono sostituire quelle emozioni… La scrittura però ci ha aiutato a sopportare questo momento, abbiamo scritto tanto e come dice il nostro primo singolo, “Siamo liberi”, siamo nati liberi e torneremo ad esserlo.

Grazie a questa parte più intima, non abbiamo perso quel rapporto e quel legame che abbiamo.  La radio poi e la sua riscoperta, ci ha dato un’ulteriore mano, in  attesa dei prossimi concerti.

Temi che questa prolungata interruzione rischi di causare un senso di inappetenza collettiva, modificando forzatamente le abitudini di consumo di un pubblico sempre più disabituato alle performance live?

A chi non mancano i live? A chi non manca quella sensazione di essere tutti uguali anche se diversi, la condivisione e l’amore per quelle emozioni torneranno più forti e più intense che mai…

La vostra musica è fortemente permeata dalla componente rock. A proposito della recente virata sanremese verso questo genere ritieni il successo dei Maneskin espressione di alba o tramonto? Perché?

I Maneskin hanno fatto davvero un gran lavoro con l’ultimo disco e non si vince Sanremo per caso. Credo più alba che tramonto ma non sta a noi poter dire cosa potrà piacere al pubblico in futuro, speriamo piacciano sempre di più gli iRose!!

Possiamo avere qualche anticipazione circa l’uscita del nuovo singolo? 

“Il peso specifico” è uscito il 17 maggio su tutte le piattaforme e sul circuito radio Earone. Abbiamo appena terminato le riprese del video-clip (prodotto sempre da World Fonogram) che ha avuto la regia di Fabrizio Cavada (noto per la realizzazione di videoclip di successo) e la partecipazione straordinaria per le riprese e direzione della fotografia di Nicola Sganga (pluri premiato con il David di Donatello). E’ stato un lavoro entusiasmante sotto ogni profilo e verrà pubblicato con la “premiere” il 18 Giugno!!!! Vogliamo ringraziare tutta la troupe e il sig. Antonio Bicchierri per averci concesso la Cartiera di Subiaco come location per le riprese video.

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