Dal palcoscenico di Amici a Biagio Antonacci, la cantante nata a Bucarest torna a graffiare con un brano sull’etica del vivere
di Davide Iannuzzi
Lanciata dal palco di Amici al mondo discografico Loredana Errore è riuscita in breve tempo ad affermarsi come una delle più interessanti interpreti del panorama musicale italiano degli ultimi anni, tanto da scrollarsi di dosso la facile affrancatura del talent scout e mettere in pista quel primo Ep intitolato “Ragazza occhi cielo” contenente il brano omonimo firmato Biagio Antonacci, che avrebbe poi fruttato il disco di platino per le oltre 70.000 copie vendute. Siamo nel 2010 e la ragazza nata a Bucarest già non incarna più il ruolo di antagonista di Emma Marrone – trionfatrice lo stesso anno alla corte di Maria De Filippi – e veste i panni della carismatica interprete dal graffio vocale, pronta a sfidare le logiche del mercato che conta. Gli anni successivi saranno caratterizzati da nuove produzioni discografiche e tour promozionali, duettando a fasi alterne con le colleghe come Anna Tatangelo e Loredana Bertè e soprattutto affinando il talento di “cantautrice” dopo aver consolidato a furor di popolo quello di interprete. Torna ora con un singolo che celebra il valore della vita. “100 vite”, per non sprecarne nemmeno una.
100 vite, un titolo che assume una valenza particolare nell’anno dello spartiacque del covid-19
Certamente. Prende tutto il vero significato della rinascita in questo periodo, che c’è bisogno di aprirsi come una vera crisalide e volare come una bella farfalla.
Fino a che punto secondo te il testo di una canzone può fungere da strumento di autoanalisi, farci specchiare nella realtà che ci circonda per comprendere meglio noi stessi e il mondo?
Penso che tutti più o meno siamo strumenti anche inconsapevoli a volte, di buoni messaggi. Il tutto suggellato da una verità, scrivere di messaggi positivi non è facile non ricadendo a volte nel banale mala verità di chi racconta tocca sempre altre verità di chi le ascolta e poi ci si dice spesso sembra scritta per ne, sembra parli di me. Avanti tutte le buone idee scritte in musica c’è diano buoni messaggi di impegno gioia e speranza.
La tua infanzia è legata ai primissimi anni trascorsi a Bucarest, poi il trasferimento ad Agrigento. Come è nato l’amore per la musica?
Si sono un po’ viaggiatrice per scelta di Dio fin da piccolissima restando affascinata sin da subito dalla sua luce. Volo nella bellissima Sicilia dove vengo accolta da numerosi affetti profumi e colori. Il suo Sole caldo lo sento sempre dentro le giornate nei campi da bambina con mio fratello e i miei amici animali. La Musica devo dire innata dolcezza e fonte di fede e salvezza nella mia vita sempre con me la amo.
Quanto oggi la tua infanzia ispira e alimenta il tuo percorso artistico?
Tantissimo, il mio primissimo palco i campi l’aria aperta la natura è il dono semplice che Dio mi ha voluto donare la voce che mi fa vivere emozioni incredibilmente accadute come sentirmi leggera cantando una canzone.
Ti sei affermata al grande pubblico con Amici, cosa ti piace in particolare e cosa cambieresti dell’impostazione editoriale dei talent show?
Beh.. direi che tutto mi è piaciuto e non cambierei nulla.
Il talent show è ancora un format d’avanguardia o pensi che sia avviato verso una radicale trasformazione?
Con il tempo tutto si evolve e così anche i talent per forza devono avere delle novità.
Nell’edizione di Amici 2010 sei stata seconda dietro Emma Marrone, pensi sia importante per un artista in ascesa avere un sano rapporto di rivalità con una figura antagonista?
La rivalità non è mai sana nel suo termine però che devi metterci tutta te stessa per vincere questo è poco ma certo.
Tu ed Emma avete conservato un’amicizia?
Si certo. Un’amicizia e una stima del tutto sincera abbiamo tanto riso insieme e con tutti i compagni.
Puoi esprimere un pregio e un difetto di Emma?
Un pregio secondo me che ricordo, la sua affettività. Un difetto, forse, un po’ permalosa, il tutto detto con affetto perché mi è stato chiesto.
Nel tuo primo album “Ragazza occhi cielo” c’ è una penna d’eccezione nelle file autorali, quella di Biagio Antonacci e un’etichetta di tutto rispetto, la Sony Music. Hai avuto quell’anno la sensazione di aver bruciato le tappe?
Diciamo che ho avuto a volte la sensazione di voler fermare il tempo per capire meglio cosa mi stesse accadendo perché il tutto in quegli anni era davvero veloce. Ringrazio di vero cuore Biagio Antonacci e la mia ex casa discografica Sony per l’opportunità di crescita artistica ed umana con amore e pazienza.
Torniamo alla recente uscita del singolo “100 vite”; se fosse possibile viverne altre 99 post coronavirus sceglieresti ancora di percorrere questa strada?
Beh si certo, penso che avendo dato già delle scadenze e con la mia etichetta discografica Azzurra abbiamo pensato di procedere avanti tutta penso sia stato anche un bel messaggio di non arrendersi rispettando sempre le regole da rispettare.