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ROME CHINESE NEW YEAR

In occasione del Capodanno Cinese e dell’anno Italia-Cina per Turismo e Cultura i dati di un sell training sull’andamento del mercato nell’analisi di aziende e case histories

“E’ l’anno del topo, il che significa benessere e prosperità materiale!” Con questa affermazione la giornalista Janina Landau (Class editori) ha aperto il sell training sull’analisi e le prospettive legato al mercato cinese in Italia organizzato al Grand Hotel Plaza di Roma da Andrea Amoruso Manzari in occasione degli eventi legati al Rome Chinese New Year, iniziativa in collaborazione con Montenapoleone District e l’Associazione Via Condotti di Roma.
Non solo anno del topo ma anno della Cultura e Turismo Cina-Italia, appena aperta con un Forum ENIT ed un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma e che continua fino al 2 febbraio nelle boutique di lusso in Via Condotti con una mostra fotografica “diffusa” sui siti cinesi patrimonio Unesco (tra le boutique aderenti Federico Buccellati, Battistoni, Bvlgari, Carlo Eleuteri, Cartier, Damiani, Dolce & Gabbana Piazza Di Spagna, Dolce & Gabbana Via Condotti, Falconeri, Federico Buccellati, Grand Hotel Plaza, Il Bisonte, Salvatore Ferragamo Man, Salvatore Ferragamo Woman, Stuart Weitzman, Swarovski…).

“Obiettivo dell’incontro che ha riunito esperti e professionisti di ogni ambito – spiega Amoruso Manzari, organizzatore del Rome Chinese New Year Celebration – è stato capire come costruire una serie di eventi condivisi tra i due Paesi per portare a Roma un’attività legata al lusso internazionale, missione da noi già iniziata con La Vendemmia di Roma e che vede il Capodanno Cinese alla sua seconda edizione”

“Cina e Italia hanno il più alto numero di siti Unesco al mondo – ha ricordato Antonio Orlando, direttore Class “Eccellenza Italia”, rivista che proprio questo mese, in collaborazione con il Rome Chinese New Year dedica un numero speciale al Capodanno Cinese – e da anni la nostra attività editoriale ha fatto della Cina un punto di riferimento, essendo le due Nazioni vicine e coinvolte a livello, imprenditoriale, culturale ed ora principalmente orientato al settore luxury”.

“Per stimolare la conoscenza e l’interazione tra i due Paesi – ha spiegato Sun Xiaolin, responsabile del Desk di Roma della Fondazione Italia-Cina – abbiamo creato una scuola di alta formazione permanente, in grado di offrire un supporto integrato per la realizzazione di imprese italiane in loco, a partire da un’approfondita comprensione di ogni aspetto socio-culturale per costituire un know how che migliori l’interlocuzione con i Cinesi e sia in grado di migliorare la gestione d’impresa. Viceversa, proprio grazie agli incontri che la nostra Fondazione sviluppa in sinergia con l’Ambasciata, è stato evidente negli ultimi anni un rinnovamento negli stessi acquirenti cinesi che mirano non all’acquisto del prodotto in base al range o brand di consumo, ma alla storia che c’è dietro, all’experience”.

Se crescita culturale c’è stata non bisogna dimenticare che anche nel turismo dello shopping si è ottenuta una crescita del 16%, rispetto all’anno precedente, del mercato incoming cinese sull’acquisto di beni, in prevalenza di lusso. Come ha illustrato in dettaglio Antonella Bertossi, Partner Relationships & Marketing Manager di Global Blue Italia, società che predispone il recupero dell’Iva negli acquisti fatti dai turisti stranieri, “il 2019 è stato un anno positivo per il Tax Free Shopping, in Italia in generale e nella Capitale in particolare, con i turisti cinesi che hanno mantenuto il ruolo di principale nazionalità del mercato. Nel nostro Paese l’anno scorso gli acquisti tax free dei viaggiatori cinesi hanno fatto registrare un +7%. e secondo i dati da noi registrati dal 2015 al 2019, il trend degli acquisti dei turisti cinesi è sempre rimasto positivo, elemento che li ha confermati prima nazionalità nel mercato del Tax Free Shopping. Sempre guardando alla Città Eterna, emerge come da gennaio a dicembre 2019, si sia concentrato il 20% del Tax Free Shopping dei viaggiatori cinesi: la Capitale, infatti, è stata la seconda meta italiana per acquisti tax free alle spalle dell’intramontabile Milano (40%). Questa nazionalità ha prediletto comprare principalmente nei negozi nelle vie del Tridente (62% del totale delle vendite), seguiti dalle altre boutique del centro. Significativo, infine, il valore dello scontrino medio dei turisti cinesi che a Roma dal 2015 al 2019 è stato del 55% più alto della media degli scontrini delle altre nazionalità. Tendenza che si conferma considerando anche solo il 2019, anno in cui il suo valore è stato il più elevato rispetto alle altre nazionalità: 1.496 euro, a fronte di una spesa media pari a 997 euro.”

Non da ultimo il settore tecnologico, che vede la Cina detenere un primato nella velocità e potenza di connessione. Secondo Enrico Plateo, CEO Europa di WeChat, il digitale avanzato ha sicuramente facilitato le azioni cinesi in ogni campo ed i millennials, in tale ambito, sono stati i primissimi ad utilizzarlo sullo shopping. Il canale digitale è diventato così uno strumento di acquisto e di spostamento di ricchezza, oltre che un sistema di entertainment personalizzati in cui i contenuti sono costruiti e promossi dagli stessi utenti tecnologici che si inseriscono in micro e macrocomunità. Un panorama forse inquietante ma sicuramente attuale che vede integrare l’offline con l’online e far confondere realtà e virtuale.”
A continuare sull’argomento è stato Santiago Mazza, Business Developer Manager di Digital Retex, che ha evidenziato l’identikit ideale dell’acquirente cinese in Italia, mosso prevalentemente da un’esperienza da fare, più che dal singolo prodotto, e che si articola in categorie e sottocategorie mosse principalmente da famiglie (in cerca di una vacanza congiunta e personalizzata all’estero), influencer e shopper (entrambi in odore di proselitismo ma anche peculiari ricercatori del trend topic).

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni – info@elisabettacastiglioni.it

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