Crescono gli allarmismi ma non cambiano le abitudini
di Damiano Rulli
Secondo la recente sentenza della Corte di Appello di Torino c’è un nesso tra l’uso prolungato del cellulare e i tumori alla testa. Dobbiamo allarmarci? Se utilizziamo il telefonino per molte ore al giorno rischiamo un tumore? La scenza risponde di no! Potete leggere cliccando qui http://old.iss.it/binary/publ/cont/19_11_web.pdf un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità che in sostanza contraddice la sentenza della Corte di Appello di Torino. Vi riporto alcuni stralci significativi:” La meta-analisi degli studi pubblicati al 2017 non rileva, nell’insieme, incrementi d’incidenza di queste neoplasie in relazione all’uso prolungato (≥10 anni). “E’ però interessante notare questa precisazione: “Tuttavia rimangono alcune incertezze riguardo a periodi di latenza superiori ai 15 anni, ai tipi più rari di tumore cerebrale e agli effetti dell’inizio dell’uso del cellulare durante l’infanzia “Frase illuminate che ci incoraggia ad essere prudenti nell’uso del cellulare, al riguardo ALTROCONSUMO (https://www.altroconsumo.it/hi-tech/smartphone/news/skudo-wave-radiazioni-cellulare) da alcuni suggerimenti pratici:
- Usa il viva voce, cuffie o auricolari. Se non è possibile, tieni il cellulare lontano dalla testa dopo la composizione del numero e l’attesa della linea (il momento in cui funziona alla massima potenza).
- Evita telefonate lunghe o quando la copertura del segnale è scarsa (in ascensore, treno). Nessun problema , invece, se si usa il telefono per chattare, navigare o in “flight mode”.
- Sono inutili invece i dispositivi di protezione e di schermatura che dovrebbero ridurre il carico di radiazioni: in realtà possono peggiorare la qualità del collegamento obbligando il telefonino a emettere radiazioni più intense.
- Non tenere il cellulare sotto al cuscino mentre dormi
E non diamo i cellulari in maniera indiscriminata ai bambini.