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“Mai dire mai”, il battesimo letterario di Giulia Pennati

E’ uscito il romanzo d’esordio di Giulia Pennati, una giovane autrice che ha dimostrato, sin da questo primo esperimento letterario, di possedere estro, capacità immaginativa, ma anche chiare idee rispetto all’amore autentico vissuto come conquista, porto sicuro dopo le inevitabili delusioni ( o disillusioni) della vita

“Mai dire Mai” è un libro dedicato alle donne e agli uomini che portano negli occhi una luce particolare: quella di chi crede nei propri sogni e fa di tutto per vederli esauditi.Scrive l’autrice nella sua epigrafe: “Ogni singola pagina, ogni parola è dedicata a Michele, la mia dolce metà, che sempre mi ha sopportata e supportata, tenendomi per mano in ogni tappa di questo percorso. Dedico infine quanto ho scritto a me stessa, una donna che, come un’alchimista, è riuscita a trasformare la fragilità e la paura in una portentosa forza”.Con questo romanzo, “Mai dire mai”…, Giulia Pennati si fa strada nel mondo della scrittura con uno stile molto peculiare, intriso di ironia ma anche di profonda dolcezza. La protagonista vive un bellissimo percorso di crescita interiore che la porterà a vincere una serie di paure, sofferenze e avvenimenti dolorosi pertinenti al passato, trovando riscatto nel pilastro portante del mondo, ovvero l’amore vero. Quest’ultimo, insieme all’amicizia, costituisce l’impalcatura di ogni orizzonte di senso, divenendo una stella polare che non delude (più) e non mortifica.
L’intreccio è avvincente e non privo di momenti di erotismo, allegria e spensieratezza, in cui molte donne potranno riconoscersi e identificarsi.

“Fu allora che una domanda si affacciò nella mia testa: con Dario come sarebbe andata? Con lui sarebbe stato diverso… In fin dei conti, aveva conosciuto una controfigura di Mia, la ragazza del call center, la fantomatica Aurora che, sebbene con lui si fosse lasciata andare alla sua allegria e al suo modo di fare ilare e scanzonato, non era che un personaggio, addirittura appena abbozzato, di cui non conosceva nemmeno i lineamenti, le fattezze fisiche. E lo stesso valeva per me.”

Note d’autore

“Fu allora che una domanda si affacciò nella mia testa: con Dario come sarebbe andata? Con lui sarebbe stato diverso… In fin dei conti, aveva conosciuto una controfigura di Mia, la ragazza del call center, la fantomatica Aurora che, sebbene con lui si fosse lasciata andare alla sua allegria e al suo modo di fare ilare e scanzonato, non era che un personaggio, addirittura appena abbozzato, di cui non conosceva nemmeno i lineamenti, le fattezze fisiche. E lo stesso valeva per me.”

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