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ROBERTA ZANZONICO E IL RACCONTO DELL’ACCETTAZIONE/INTERVISTA

Dalla recente pubblicazione del romanzo “La bellezza rimasta” (Morellini) l’incontro con l’autrice per comprendere meglio il legame tra esercizio medico e narrativa

La Signora Chiara è una donna anziana che da ormai dieci anni vive nel passato poiché afflitta da una condizione che non le permette più di formare nuovi ricordi. Solo le memorie precedenti alla malattia sono preservate. Una condizione singolare, causata da anni di abuso di alcol, con un risvolto inatteso: permette, a chi parla con la Signora Chiara, di tornare indietro a un momento nel tempo in cui la vita era sembrata gentile. La donna non ricorda, per esempio, che Gioacchino, l’unico figlio del Signor Morbidelli, è guercio poiché ha perso il senno e in un episodio psicotico si è strappato via un occhio. Giacché la Signora Chiara ignora la realtà presente, continua a chiedere al padre, di quel figlio bello e promettente di pochi anni prima. Mentre la gente del paese sogghigna alla vista del Signor Morbidelli, la donna è l’unica a riservargli la stessa cortesia di una volta. Sarà così che l’uomo si troverà a cercare la smemorata nella speranza di rivivere attraverso lei i giorni andati. A uno a uno, gli abitanti del paesino si siederanno al tavolo della Signora Chiara per ricevere la stessa consolazione: tornare indietro a quando si era (o si pensava di essere) felici. Non è forse più semplice tornare indietro che andare avanti? Eppure, la memoria, come alcuni capiranno con amarezza, è un posto alimentato più dall’immaginazione che dalla realtà, che rischia di anestetizzare e infine intrappolare i più vulnerabili, così da precludere loro la possibilità di vivere ancora.

La bellezza rimasta” (Morellini), il nuovo romanzo di Roberta Zanzonico, parla di fragilità, sia essa imposta dalla malattia o dalla semplice condizione umana, ma anche del coraggio di chi decide di vivere una vita vera nonostante tutto.

Chi è Roberta Zanzonico oltre la scrittura?

Sono un medico psichiatra appassionata di libri, musica e viaggi. Passo molto tempo a leggere e studiare, la mente mi affascina e non smetto mai di imparare. Oltre alla scrittura e la medicina, una mia grande passione è la musica. Suono il pianoforte, per un po’ ho suonato il sassofono. Negli ultimi anni ho cominciato anche a cantare. Passo buona parte del mio tempo ad ascoltare musica dal vivo e creare playlist su Spotify. Sono un’accanita viaggiatrice.

Come nasce la storia che racconta nel libro dal titolo “La bellezza rimasta”?

Nel mio romanzo si parla di una donna che non ricorda quel che è successo negli ultimi dieci anni e che, per questo motivo, ignora cosa sia recentemente accaduto ai cittadini del suo paesino. Parlando con lei, ognuno può tornare ai giorni andati in cui la vita era sembrata gentile. Molte delle idee affrontate nel libro provengono dalla mia mia formazione come medico psichiatra e dal privilegio proprio della professione: ascoltare le storie di tante vite. Ho visto pazienti affetti dalla stessa sindrome di cui soffre la protagonista, ho visto persone sole cercare rifugio nella nostalgia per non affrontare il presente. Sicuramente, è stato grazie alla mia professione che il romanzo ha avuto modo di prendere forma, nutrito dall’esigenza di raccontare, attraverso delle vicende immaginarie, le storie di persone sole ma accomunate dalle loro fragilità, finendo per rivelare un mondo di solitudini condivise. L’idea iniziale però nasce molti anni fa, quando avevo diciannove anni. Come spesso accade a quell’età, mi innamorai e poco dopo vidi quella breve relazione finire. Un giorno entrai in un bar, ancora scossa dalla fine recente di quell’amore, e un ragazzo al bacone mi chiese “sola oggi?” (implicando che non ero con il giovane uomo con cui mi aveva visto fino a pochi giorni prima). Per un momento, ho pensato che avrei potuto mentire e rispondere che non ero sola, che lui mi aspettava fuori, che non era cambiato nulla, che quell’amore non era finito, che io ero ancora in quel passato già andato e che ancora tanto anelavo. Non riuscii a dire nulla, ma fu in quel momento che ebbi quest’idea che poi ho ripreso nel romanzo, ossia che se c’è anche solo una persona che crede ancora in una realtà (seppure perduta), allora quella realtà può esistere nuovamente anche per qualcun’altro.

Come ha vissuto la fase della scrittura e poi l’iter per la pubblicazione?

Ho pensato a questo romanzo per almeno dieci anni, finché un giorno tutta la storia si è come delineata da sola, e metterla su carta è stato un processo spontaneo. Per quanto riguarda la pubblicazione, devo ringraziare la mia agente, Michela Tanfoglio, che mi ha prima aiutata con l’editing e poi con il contratto con Morellini Editore.

Cosa vorrebbe che i lettori riuscissero a comprendere leggendo questo libro? Quale segno vorrebbe lasciare in loro?

Vorrei incoraggiare il lettore a interrogarsi sulle proprie fragilità, e forse a spronarlo a non cercare via di fuga e accettare la realtà così com’è. I personaggi del romanzo faticano a fare i conti con un presente complesso, dove la bellezza e l’orrore sembrano convivere in una maniera a volte insopportabile. Una fatica nota a tutti: come trovare un senso in un mondo che offre sì tanta bellezza, ma anche sofferenza e amarezza? Come andare avanti? Alcuni non vogliono andare avanti, e decidono di usare la dimenticanza di Chiara, il suo oblio, come mezzo di fuga. Per esempio, il signor Morbidelli è un padre amareggiato che vuole dimenticare il figlio fuori di senno e si rifugia nel ricordo del figlio sano di pochi anni prima. Ma l’amore per quel figlio è un amore fittizio, che non ha possibilità di evoluzione, semplicemente perché quel figlio non esiste più. Nell’abbracciare il figlio presente in un momento di fragilità, il Signor Morbidelli capisce che solo in quel momento si sente vicino al ragazzo e prova amore, un amore vero che non sentiva da tempo. Realizza infine che solo facendo i conti con il presente (e quindi accettandolo) avrà modo di vivere una vita vera.

Sta scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Per quanto riguarda i prossimi progetti editoriali, spero di completare una raccolta di saggi brevi e un nuovo romanzo.

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