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IN ARRIVO UN NUOVO ALBUM PER MARIA ROVERAN

Come in un film

Il nuovo album dal 12 novembre per Squilibri Editore. Per un’artista, divisa tra cinema e canto, un nuovo album contrassegnato da un uso personale della voce e da sapienti tessiture musicali che si delineano come ponti e linee di congiunzione tra la sound track e la forma canzone

Attrice di talento con una passione tutt’altro che segreta per la musica, Maria Roveran si è mossa sempre al confine tra i due mondi, cercando di esaltare nelle sue molteplici attività le connessioni tra immagine e suono. E al suo essere sospesa tra due mondi rimanda, fin dal titolo, il suo nuovo album, nel quale ha intenzionalmente voluto esaltare le affinità tra due ambiti disciplinari che avverte come intimamente propri, nelle modulazioni del viso come nell’articolazione della voce. 

Come in un film è infatti un racconto per parole e suoni che si sviluppa in una prospettiva cinetica, quasi che si levasse su un palcoscenico o si delineasse sotto la luce di una cinepresa, grazie anche alle creazioni sonore di Joe Schievano, splendide textures da soundtrack ma piegate ora all’esigenza della forma canzone. Ricercando il respiro, anche là dove tutto sembrava suggerirle un’apnea, ha così dato vita a un disco intimo, per certi versi anche duro, e sempre evocativo di molti possibili significati. Dieci brani come temi di dieci colonne sonore, con un uso della voce che sembra stratificarsi tra echi ed elementi di sound design per facilitare, all’ascolto, l’abbandono all’immaginazione. Quasi che il senso stesso della parola possa proiettarsi su di uno schermo, davanti ai nostri occhi o dentro di noi e in quell’immagine, evocata dalla musica, ritrovare infine la pienezza del suo significato. 

L’album è anticipato dal singolo “Domenica” accompagnato da un videoclip realizzato dal videomaker e artista visivo Furio Ganz che si sviluppa con la forza di suggestione delle migliori sequenze cinematografiche, affidando ad ogni particolare un senso che si svela appieno nella successione delle diverse angolature. Girato in parte nel complesso monumentale dell’Ara Pacis Mundi di Medea, dedicato alle vittime di tutte le guerre del mondo, il video segue il racconto più dimesso di una vicenda intima e personale che, nell’alternanza del rimando al giorno di festa e al nome della persona cara, vuole esaltare non tanto la mancanza e il vuoto che segue ad ogni scomparsa ma la forza persistente di un ricordo vitale, in un caso affidato all’imponenza del complesso monumentale, nell’altro alla forza evocativa del canto.

 “Con questo brano, ha dichiarato Maria Roveran, “ho voluto celebrare la forza del profondo legame che ci unisce con chi non cammina più al nostro fianco in una tensione affettiva che va oltre la dimensione della memoria. Un rivolgersi a loro, come parte significativa della nostra vita, comunicando un pensiero d’amore e di gratitudine, in un sentimento di vicinanza più che di nostalgia“.

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