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“SBADABAM” è un brano pop dal sound malinconico che esprime la frustrazione di chi non accetta di essere la seconda scelta, mescolando momenti di ribellione e di dolce nostalgia, racconta la lotta interiore tra il desiderio di non essere messi da parte e la mancanza di chi ci ha ferito
Con il suo nuovo singolo intitolato , Calomi mette in luce emozioni universali, raccontando storie di chi si è sentito trascurato o messo da parte, ma con l’intento di creare un legame emotivo con l’ascoltatore. La sua musica nasce dalla vita quotidiana e dalle esperienze personali, ma anche dall’osservazione attenta delle storie degli altri, rendendo i suoi brani autentici e vicini alla realtà di tutti. La passione per la musica, radicata nei ricordi legati al nonno musicista, ha plasmato il suo percorso, portandola a esplorare suoni ispirati da artisti come Amy Winehouse e Portishead. Guardando al futuro, Calomi sogna di vivere di musica, esibirsi dal vivo e condividere emozioni con un pubblico sempre più vasto, esplorando nuove collaborazioni e preparando già nuovi brani per la fine del 2024.
Ciao Calomi! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Il brano mette in luce un sentimento che può essere considerato universale: molte persone, almeno una volta nella vita, si sono sentite trascurate o messe da parte. Il mio obiettivo è creare un legame emotivo con chi ascolta; spero che chiunque abbia vissuto esperienze simili possa trovare conforto nel sapere di non essere solo.
Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?
Mi ispirano la vita quotidiana, le emozioni e le esperienze che vivo personalmente, ma anche quelle che osservo nelle persone intorno a me. Ogni giorno ci sono piccoli spunti che possono nascere da momenti di gioia, sfide o semplici riflessioni. Spesso mi prendo il tempo per ascoltare le storie di chi mi circonda e per captare le piccole sfumature delle loro esperienze. Questi elementi si intrecciano nei miei brani, cercando così di renderli più autentici e connessi alla realtà che ci circonda.
Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno, che era un musicista e ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita. Da piccola, rimanevo incantata ad ascoltarlo mentre cantava e suonava il pianoforte. Quei momenti erano magici e mi hanno fatto capire quanto la musica possa essere potente e curativa. Crescendo, ho iniziato a esplorare la musica da sola, ma le radici della mia passione rimangono legate a quelle esperienze condivise con lui.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e/o sogni nel cassetto?
Sicuramente poter vivere di musica sarebbe un sogno. Non c’è nulla di più appagante per me che cantare e condividere le mie emozioni attraverso le canzoni. Mi piacerebbe esplorare nuove collaborazioni artistiche e scoprire come la mia musica possa evolvere attraverso il confronto con altri artisti. Inoltre, spero di esibirmi in festival e concerti, portando la mia musica a un pubblico sempre più ampio e connesso. L’idea di condividere il palco con altri musicisti e di vivere momenti di condivisione con il pubblico è davvero entusiasmante per me.
Quali artisti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?
Artisti come Amy Winehouse, Jorja Smith, Childish Gambino, Charlotte Cardin, Hooverphonic, Portishead e molti altri hanno avuto un grande impatto su di me. La loro musica e il loro approccio all’arte mi hanno profondamente ispirato e hanno contribuito a plasmare il mio stile. Detto ciò, ascolto davvero tanti generi diversi, il che mi permette di esplorare nuove sonorità e influenze, arricchendo così la mia crescita musicale.
Progetti per la fine del 2024?
Per la fine del 2024 mi piacerebbe pubblicare un nuovo brano, dato che ne ho già alcuni pronti. E poi mi piacerebbe organizzare alcune serate in cui poter cantare dal vivo.
