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ARDEA, PATRIMONIO DI TESORI INACCESSIBILI

Ancora una tappa nel viaggio attraverso i siti archeologici della costa laziale. Riflettori puntati sul Castrum Inui

Photo by Silvia Matricardi (Wikipedia)

di Damiano Rulli

Continua il nostro viaggio culturale alla ricerca di luoghi, monumenti, opere storiche lungo le coste laziali.

Oggi ci fermeremo ad Ardea e andremo alla scoperta di un sito archeologico molto importante per la storia di questi luoghi, ricco di tesori e purtroppo al momento inaccessibile:  Il Castrum Inui

Il termine Castrum sta ad indicare la natura di insediamento fortificato del sito, mentre Inui è un genitivo latino che fa riferimento a Inuo (Inuus in latino), divinità assimilabile con altre come Pan e Fauno, e dunque legata all’ambito pastorale (proteggeva le greggi).

Il Castrum Inui doveva svolgere sicuramente un ruolo marittimo di grande importanza per l’economia dell’agrum ardeatium, se Ardea viene anche citata nel primo trattato stabilito tra Roma e Cartagine, in cui si definivano le rispettive zone di influenza:

“I Cartaginesi non rechino alcun torto alle popolazioni di Ardea, di Anzio, di Laurento, di Circei, di Terracina, nè ad alcuna altra città dei Latini soggetta a Roma” (Polibio, III, 22). (Fonte: https://www.prolocoardea.it/ardea/itinerario-archeologico/il-castrum-inui/)

Secondo la leggenda venne fondata da Latino Silvio. Negli ultimi anni gli scavi hanno rinvenuto le strutture del porto con magazzini, aree artigianali e un impianto termale. E’ presente anche un’area sacra che si presume sia l’Aphrodisium, un santuario internazionale dedicato ad Afrodite Marina e citato da Plinio il Vecchio. (Fonte: https://fondoambiente.it/luoghi/castrum-inui?ldc)

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