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MARE E CULTURA, COSA VISITARE SULLA COSTA LAZIALE

Bellezze naturalistiche e archeologia dal sapore imperiale, il turismo è rapito da un territorio che non smette mai di stupire

di Damiano Rulli

La settimana di ferragosto sancisce le ferie per tutti anche per chi non può permettersi di andare lontano da casa.

I romani ad esempio amano spostarsi sulle coste dei comuni che sono più vicine alla città, parliamo di: Civitavecchia, Anzio, Nettuno, Ladispoli, Torvajanica quartiere sul mare del comune di Pomezia, Ostia (uno dei municipi della capitale).

Ebbene in queste cittadine costiere ci sono dei luoghi da visitare assolutamente pieni di storia, miti, avventura ed emozioni di cui desidero parlarvi iniziando in ordine alfabetico dalla città di Anzio.

Nelle prossime settimane seguiranno gli altri articoli.

Anzio dove Nerone trascorreva le vacanze

“I resti della villa di Nerone ad Anzio sono ancora oggi visibili tra il promontorio dell’Arco Muto e la zona del Faro (Capo d’Anzio). L’intero complesso si disponeva su terrazzamenti prospicienti il mare su cui furono costruiti numerosi padiglioni nel corso delle varie fasi. La villa fu infatti impiantata in età tardo-repubblicana e ampliata in età augustea e poi neroniana, con ulteriori interventi sotto Domiziano, Adriano e Settimio Severo. Al periodo tardo-repubblicano risalgono i resti individuati sul pianoro ad occidente del faro, proteso verso il mare. Le stanze di rappresentanza erano riccamente pavimentate con mosaici mentre quelle di servizio con semplici battuti. E’ stato ipotizzato che si tratti della villa in cui Augusto ricevette il titolo di Padre della Patria nel 2 a . C., secondo quanto riferito dal biografo Svetonio (Aug. 58, 2). Durante la fase neroniana la villa fu trasformata impiantando al di sopra delle strutture precedenti una serie di padiglioni disposti intorno ad una grande esedra affacciata sul mare. Furono costruiti ninfei, terme, giardini, terrazze panoramiche, ambienti adibiti a rappresentazioni teatrali e musicali.” (Fonte: https://fondoambiente.it/luoghi/grotte-di-nerone?ldc).

Alberto Angela nel suo primo libro della trilogia dedicata all’imperatore Nerone, ipotizza che allo scoppio dell’incendio che distrusse gran parte di Roma nel luglio del  64 d.c. l’imperatore si trovasse qui per fuggire alla calura della capitale imperiale. Già duemila anni fa gli antichi romani apprezzavano la bellezza di questo mare.

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