Con l’editing di Mauro Conciatori dal recente album “La figlia di Dio” la “cantattrice” veneziana sforna il videoclip del brano “requiem”, tornando a narrare il dolore per la guerra e la resiliente speranza
L’arte del disegno cede il passo al crudo realismo. Così “Requiem” con il testo di Marco Aime e la musica di Massimo Germini assume i toni della cronaca, pur sempre mediata dalla metafora e dall’arte delle saturazioni cromatiche, innescando un’inversione di tendenza rispetto alle più recenti produzioni. Il videoclip realizzato da Mauro Conciatori è un ritmato montage che insegue la scansione narrante di un brano lontano da ogni forma di compromesso ideologico. Nello spirito generale di uno degli album di recente pubblicazione tra i più acclamati dalla critica rivolta alla tradizione del cantautorato il racconto visivo di “requiem” è un accostamento onirico di simboli e e ossessioni che gridano alla presa di coscienza. Uniti nel comune denominatore della guerra quanto in quello dei disastri ambientali volti di sconosciuti mostrano le cicatrici del dolore e i colori della speranza rivestendosi di afflato poetico e lacerante consapevolezza nel verso che chiude ogni singola strofa; “di confine si muore”.
leggi l’intervista con Rossella Seno