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Derby romano e antisemitismo: bisogna spezzare questo connubio!

Ferve l’attesa per la stracittadina, ma torna a far discutere il lato oscuro del calcio

di Damiano Rulli

È atroce quanto sta succedendo a Roma a pochi giorni dal derby della capitale.

Sono stai attaccati in molti quartieri degli adesivi antisemiti che rappresentano Mussolini ed Hitler in maglia giallorosa davanti il campo dì concentramento di Auschwitz che accompagnano l’irriducibile della Lazio vestito con la tuta dei deportati!

Inoltre è stata preparata una canzone che tra l’atro recita: “Stai scappando/stai gridando/ti stai pentendo/tu sei un fr… giudeo/ritorna su quel treno eh”.

Nel 2017 furono esposti altri adesivi questa volta con Anna Frank vestita con i colori della Roma.

A parte condannare questi episodi, che sono un pugno allo stomaco non solo per gli ebrei ma per tutta la comunità che conosce le atrocità perpetuate dal nazifascimo, c’è bisogno dell’intervento delle autorità sportive e statali.

Bisogna identificare e punire severamente gli autori degli adesivi e del coro.

Inoltre sarebbe opportuno giocare il derby a porte chiuse e dalla prossima sfida capitolina prima della partita e durante l’intervallo proiettare sugli schermi degli stadi documentari che spiegano gli orrori dei campi di concentramento dove ebrei, omosessuali, Testimoni di Geova, zingari, invalidi e molti altri, sono stati uccisi senza pietà.

Credo sia fondamentale educare la coscienza di chi si macchia con questo tipo di crimine, perché a parte alcuni veri razzisti, molti per ignoranza non conoscono la storia della persecuzione contro gli ebrei ad opera di Hitler e Mussolini.

Lo dico con cognizione di causa perché tempo fa un signore che conosco postò su un social network un’immagine che ritraeva i giocatori della Juventus, che dovevano affrontare una partita di Champions contro una squadra tedesca, sempre con la tuta dei campi di concentramento e la scritta: vi aspettano i forni.

Colpito da questo post ci parlo ma lui non riusciva a capire il motivo per cui era sbagliato quanto aveva fatto.

Gli spiegai il significato dell’immagine, la storia dei crimini perpetuati dai nazisti contro gli ebrei che a suo dire non conosceva, si rese conto dell’errore fatto e cancellò il post.

Sia ben chiaro niente giustifica quanto sta succedendo a Roma in alcuni ambienti della tifoseria ma bisogna capirne i motivi per impedire che in futuro queste cose accadano di nuovo.

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