“Tunnel”, il nuovo romanzo della scrittrice Maria Masella, pubblicato da La Corte Editore, è tra i libri proposti dagli Amici della Domenica per il Premio Strega 2024. L’autrice si racconta in una intervista esclusiva
Il romanzo affronta con intensità e sensibilità i traumi emotivi di una donna che è stata vittima di uno stupro da parte di tre uomini a Genova, perdendo anche il figlio che portava in grembo. La storia offre una prospettiva intima dei suoi tormenti interiori e sulla sua lotta per la guarigione e la giustizia, rappresentando una potente riflessione sulla resilienza umana e sull’importanza del sostegno sociale.
“Tunnel” è un romanzo avvincente e profondamente commovente che affronta tematiche delicate con una maestria narrativa straordinaria. Maria Masella ci trascina in un viaggio emotivo attraverso i vicoli bui della capitale ligure e nelle profondità dell’animo umano, offrendoci una storia intensa e coinvolgente che tiene il lettore incollato alle pagine fino all’ultima parola.
Benvenuta Maria, è un piacere avere l’opportunità di parlare del tuo nuovo romanzo “Tunnel”. È un testo potente che affronta tematiche molto delicate e profonde. Qual è stata l’ispirazione dietro questa storia così intensa e toccante?
MM: La risposta non è semplice. Quando comincio a scrivere una storia non “decido” che affronterò un tema oppure un altro, ma ho un’immagine così potente e invasiva che per liberarmene devo scriverla. Per Tunnel è stata la scena di una donna che guida percorrendo un tunnel, esistente, senza guardare a destra o a sinistra, “cecità selettiva e volontaria”. Scrivevo e mi chiedevo il motivo. Ed è arrivato il romanzo: in quel tunnel, due anni prima, aveva subito uno stupro che le aveva distrutto una vita ben programmata. A quel punto ho sentito quale sarebbe stato il tema: come si sopravvive dopo una violenza e come ricominciare a vivere?
La protagonista, Lena, affronta una serie di sfide incredibilmente difficili nel corso del romanzo. Come hai preparato il terreno per esplorare i suoi tormenti interiori e la sua lotta per la giustizia e la guarigione?
MM: Mi sono chiesta cosa avrei provato. La sofferenza fisica e quella psicologica. Il sentirsi sporca e giudicata pur essendo una vittima.
Il contesto di Genova sembra svolgere un ruolo importante nella trama di “Tunnel”. Perché hai scelto questa città come ambientazione e in che modo ha influenzato lo sviluppo della storia?
MM: Come ho risposto alla prima domanda quel tunnel esiste ed è a Genova, collega la Sopraelevata a piazza Dante. E Genova è mia città, la conosco. Ed è un’ambientazione perfetta per una storia in cui l’ambiguità e il labile confine fra verità e menzogna giocano un ruolo importante. Qui, in due passi cambia la prospettiva, cambiano luci, odori e modi di vivere. Pochi metri separano piazza Dante e i suoi uffici di prestigio dai caruggi oscuri.
“Tunnel” è stato proposto per il Premio Strega 2024 dagli Amici della Domenica. Come ti senti riguardo a questa nomination e quali speranze hai per il futuro del libro?
MM: Emozionata. Speranze? Mai dirle, come quando si spengono le candeline della torta o quando si vede una stella cadente.
Infine, qual è il messaggio principale che speravi di trasmettere ai lettori attraverso “Tunnel”?
MM: Non rinunciare mai a cercare e a chiedere la verità, è una medicina spesso amara ma è l’unica.