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VASCO BARBIERI, L’AMBIVALENZA DELL’ESSERE

Un’intervista a tutto tondo per conoscere le radici del nuovo singolo e il ritratto dell’artista

“Fughe e Compromessi” è il nuovo singolo di Vasco Barbieri, già disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming, così come il videoclip selezionato al Barcelona Indie FilmMakers Festival, nella sezione Best Music Video, e al Prisma Independent Film Awards di Roma.

Conosciamo meglio il cantautore.

Ciao Vasco! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?

Ciao! Questa canzone è una confessione a se stessi, l’ammissione di vivere in una continua tensione fra quello che si è e quello che invece si vorrebbe diventare. Possiamo considerarla come il riconoscimento della propria ambivalenza, come nel mito della biga alata di Platone dove c’è un cavallo bianco ed uno nero che tirano in due direzioni opposte, per cui ci si sente scissi fra il volersi superare ed il bisogno, invece, di una continuità con il proprio passato.

Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?

Compongo per chiarirmi dei sentimenti, degli stati d’animo: faccio un lungo respiro e lascio che le mie mani si esprimano spontaneamente, al ritmo del cuore. Faccio molta attenzione alla prima nota, alla tonalità in cui comincio, perché ogni emozione ha un proprio un range di frequenze, da cui però presto provo ad evadere per creare contaminazioni emotive. Provo prima a dire qualcosa di comune in modo diverso e poi qualcosa di diverso in modo comune. Traggo ispirazione da quello che mi viene spontaneo, provo ad ascoltarmi. Nella strutturazione e arrangiamento faccio poi in modo che quello che dico possa essere compreso ed apprezzato anche da altri, creo ponti fra il mio universo interiore e un sound orecchiabile.

Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica è cominciata quando avevo 8 anni, quando ho capito che solo attraverso le note ed il loro suono sarei riuscito a trovare la mia melodia e a sviluppare la mia trama emotiva. La musica mi ha permesso di esprimermi, di sentirmi, di entrare in contatto con me stesso e con gli altri. Col tempo e la scoperta di generi diversi, sono allora riuscito ad ampliare i colori del mio spettro emotivo, finché non ho trovato indispensabile iniziare a registrare le mie canzoni, così da poter confrontarmi con i miei sviluppi. Quando poi mi sono reso conto che le difficoltà e le speranze durante la crescita possono essere condivise, allora ho pensato che potesse essere interessante confrontarsi con gli altri; perciò, ho iniziato questa carriera.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro e/o sogni nel cassetto?

Studiando e facendo musica ogni giorno mi rendo conto che le sue possibilità sono infinite, sogno perciò di poterle riuscire a sviluppare tutte ed a scoprirne sempre di più. Mi sono perciò iscritto a un corso di Composizione e Orchestrazione, sto scoprendo la musica da film e sviluppando una passione per l’insegnamento del pianoforte; mi riempie di gioia vedere come gli occhi dei miei allievi si illuminino di curiosità e speranza quando riescono a fare e capire alcuni passaggi. Ritengo la musica, come le altre arti, un ottimo modo per rientrare in contatto con se stessi e con gli altri, per riaprire il proprio cuore e lasciarsi andare. Mi piacerebbe continuare a comunicare la mia passione e considero indispensabile continuare a comporre.

Quali artisti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?

A dire il vero sono una personalità ambivalente dalle passioni molto forti, per cui passo dall’ascoltarmi Whitney Houston e Diana Ross quando mi sento romantico, Rolling Stones, Passengers o Oasis quando ho bisogno di lasciarmi qualche cosa alle spalle, Cinematic Orchestra, Bowie, o i Cold Play quando ho bisogno di sognare, Clementine, Lou Reed, Nirvana o gli Evanescence quando ci sono dei blocchi che mi opprimono, Bach, Mozart, Boccherini o Haydn quando ho bisogno di concentrazione e rimanere focalizzato. La mia anima è in costante ricerca di nuovi ascolti da cui alimentarsi per immergersi in nuovi orizzonti emotivi.

Progetti per il 2023?

Quello che devo assolutamente conquistare sono la calma e la tranquillità, la capacità di sfruttare ogni istante delle mie giornate per riuscire a sviluppare la mia differenza. Perciò collo reclinato e tanto studio, pratica al pianoforte e quanti più ascolti possibili. Devo riuscire ad imparare a trascrivere a orecchio, voglio scoprire nuovi locali in cui confrontarmi con nuovi musicisti, frequentare nuove tonalità e stati d’animo. Vorrei orientarmi verso nuovi stili di musica, provare nuove esperienze sonore.

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