L’artista racconta la genesi e il significato del suo nuovo album di recente pubblicazione
“Tra luci ed ombre” è il nuovo album di Zar, un lavoro discografico che presenta molti colori al suo interno ed ogni brano resta differente dagli altri con influenze che spaziano dal blues, al country per finire nel rock, anche se il disco stesso presenta un sound molto più quieto.
La prima traccia è un brano rock autobiografico alla quale l’artista fa un chiaro riferimento all’essere controcorrente e anticonformista. “La creazione” è un brano dolce ed etereo, quasi fantasioso. Successivamente troviamo i tre singoli che hanno anticipato il progetto discografico, “Il viaggiatore delle fantasie”, “Accendo il buio” e “Venere”; a seguire un brano strumentale dal sound che si avvicina allo stile californiano dal titolo “Visioni”. Con la settima traccia Zar tira fuori la sua grinta rock ed affronta il “Destino” nei panni di un pugile; “Utopia” è un brano con venature modern-folk che gira attorno alle nuove generazioni rimproverando le loro abitudini. Infine, nell’ultima traccia il cantautore canta cosa vuol dire “Essere Padre”.
Chi meglio di Zar poteva raccontarci il suo nuovo album “Tra luci ed ombre”? Noi di Media Frequenza lo abbiamo intervistato!
Ciao! È da poco uscito il tuo nuovo disco. Com’è nato e qual è il messaggio che dovrebbe essere colto dagli ascoltatori?
“Tra luci ed ombre” è nato da un mio desiderio di voler esprimere tutta la mia quiete e trasmetterla agli ascoltatori.
Ho lavorato moltissimo sui testi perché ci tenevo a far recepire il messaggio giusto, ovvero il messaggio di spensieratezza e di pace.
Cosa rappresenta la cover dell’album?
Rappresenta le luci e le ombre di tutti. L’individuo che riconosce i suoi errori, i suoi demoni e si libera da loro spezzando definitivamente le catene che lo tengono imprigionato.
C’è un brano del disco a cui ti senti particolarmente legato?
La creazione è decisamente il brano a cui tengo di più perché è stata una delle mie prime composizioni ed è dedicata a mia figlia. Inizialmente questo brano aveva un arrangiamento molto più rock ma quando ci ho lavorato in studio ero intenzionato a renderlo sinfonico per donargli quale tocco in più di magia.
In quanto tempo è maturato il nuovo progetto discografico?
Con il produttore siamo stati fermi per diverso tempo perché il periodo Covid aveva bloccato i lavori. Poi una volta ritornati in studio ci siamo presi tutta la calma per completare i brani.
C’è qualche aneddoto curioso, accaduto durante le registrazioni del disco che vuoi raccontarci?
Sicuramente durante lo sviluppo del brano “Destino”. In quel periodo, di notte, avevo sognato la linea vocale delle strofe così mi ero subito alzato dal letto e avevo preso il cellulare per registrare le note con la voce. Difficile da dimenticare…
Progetti per il 2023?
Per il 2023 ho dei progetti artistici in corso d’opera ma per quanto riguarda il mio primo album sono certo che mi dedicherò interamente alla sua promozione.