È in tutti gli store e piattaforme digitali “Due voci intorno a un fuoco” (NAR International/BMG Rights Management), l’album nel quale Alberto canta con Pierangelo Bertoli in un intreccio di voci che ripercorre la carriera del cantautore emiliano. Dal 18 novembre sarà disponibile anche in versione CD e dal 16 dicembre in doppio vinile 180 gr
Il 2022 è un anno particolare per la “Bottega Bertoli” ricorrono infatti i 20 anni dalla morte di Pierangelo Bertoli ma soprattutto gli 80 dalla sua nascita. Alberto Bertoli, il figlio, per onorare queste ricorrenze, ha avuto l’idea di incidere un intero album in duetto virtuale con il padre, in un percorso che spazia dai brani noti a quelli degli inizi della storia cantautorale che si lega a questo indiscusso cognome, fondendo così passato e presente in un unico e potente canto.
Il disco, presentato in anteprima dal vivo nel corso della recente edizione del Premio Pierangelo Bertoli a Modena, contiene anche una canzone inedita “Star con Te” di cui Pierangelo scrisse il testo e Alberto la musica nella lontana primavera del 2001. Una canzone col marchio di fabbrica che unisce musica fresca ad un testo a tratti amaro ma sicuramente molto determinato come tutta la produzione di casa Bertoli.
Questa la tracklist dell’album: “Dimmi”, “Non ti sveglierò”, “Eppure soffia”, “A muso duro”, “Pescatore”, “Il centro del fiume”, “Per Te”, “Cent’anni di meno”, “I miei pensieri sono tutti lì”, “Certi momenti”, “Caccia alla volpe”, “Non finirà”, “Rosso Colore”, “Per dirti t’amo”, “Chiama piano”, “Spunta la luna dal monte”, “Italia d’oro” e “Star con Te”.
«La gente mi chiede spesso cosa mi manca di mio Padre – afferma Alberto Bertoli – oppure cosa mi ha lasciato ed io provo a rispondere perché mi sembra giusto soddisfare una curiosità che potrebbe essere di tutti. Ma non riesco. Tutto sembra parziale, tutto sembra superficiale per rappresentare quello che ho dentro al mio cuore e nella mia voce. Il modo migliore che ho per spiegarmi è cantare con Lui, cantare quelle canzoni che mi hanno formato, che amo, che porto con così tanto orgoglio per le piazze delle nostre città. La voce è uno strumento che non si accorda ma si può solo dirigere. È qualcosa che viene da dentro ed è per questo che per ognuno di noi è unico e irripetibile. Sento in questo disco le parti dove ci incontriamo e quelle dove invece siamo lontani. D’altronde papà avevi gli occhi blu e io marroni ‘tendenti al verde’, lo dice anche Barbara.»
«In questo intreccio di parallele qualche punto, contro ogni geometria, collima, diventa tangente per poi tornare a guardarsi negli occhi e tenere la propria via. Infondo cantare non è altro che mettere la propria sensibilità e vita in note e darla in mano a chi ascolta. E ho imparato – conclude Alberto – che se lo fai col cuore puoi anche non piacere, ma arriverai comunque ai sentimenti della gente che non potrà rimanere indifferente. Questo di sicuro perché due parallele che non si incontrano mai possono anche proseguire da sole. Non è il nostro caso.»