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GIORGIO MANNUCCI, LE SCARPE DELLA SOPRAVVIVENZA/INTERVISTA

Il cantautore livornese racconta l’ispirazione del suo recente singolo intitolato “NELLE TUE SCARPE” , tra storie di emergenze umanitarie e futuri progetti

Nelle tue scarpe” è il nuovo singolo di Giorgio Mannucci, già disponibile in radio e su tutte le piattaforme di streaming. La canzone è stata scritta a quattro mani con Ale Bavo, produttore artistico torinese con cui l’artista collabora da molto tempo.

Conosciamo meglio il cantautore livornese.

Ciao Giorgio! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo “Nelle tue scarpe”?

La mia città, Livorno, nel Settembre 2017, fu colpita da una tremenda alluvione facendo morti e danni ingenti alle abitazioni. La canzone nasce nei giorni dopo l’alluvione, quando, insieme a centinaia di livornesi e non solo, scendemmo armati di pala e stivali (le SCARPE) dalle nostre case, per dare una mano a chi era stato più sfortunato di noi. Un giorno, in un cortile di un condominio di Ardenza (quartiere a sud di Livorno tra i più colpiti dall’alluvione), saremmo stati almeno un centinaio. L’alluvione, dunque, diventa il pretesto per parlare di comunità, perché certi sforzi vadano oltre l’urgenza di momenti tragici come questi, e diventino un modo per rispondere ai nostri bisogni trovando una via comune.

Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?

Parlando della musica e della melodia sicuramente traggo ispirazione indirettamente dagli ascolti che faccio. Amo molto la musica italiana vintage, quella degli anni 50/60. Amo Mina, Tenco, Buscaglione, e soprattutto Dalla. Dei musicisti di oggi ascolto molto Truppi, Bersani e Silvestri.

Per quanto riguarda la scrittura devo confessarti che mi lascio ispirare molto dalle situazioni difficili, tragiche, impegnative (v. “Nelle tue scarpe”). Mi piacciono i temi forti il più delle volte. Mi permettono di indagare meglio su di me.

Il momento della scrittura è un momento molto terapeutico. Diciamo che risparmio sullo psicologo…

Photo by Francesco Luongo

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

Fondamentale. Pensa che nel 2021, visto che non potevo andare in studio a ultimare le registrazioni del prossimo disco in uscita a Novembre, mi sono comprato una telecamera e mi sono messo a filmare tutto ciò che mi ispirava. Una volta trasferito le scene sul computer ho capito che era il caso di musicarle. Così sono nate le “Musiche per film che non esistono”, una raccolta di 14 episodi da max 1 minuto ciascuno (diventato pure un album disponibile sulle piattaforme digitali), per cui ho curato musica e immagini. Trovate tutto sui miei canali social. E’ stato un momento di grande ricerca e sperimentazione, sia video che audio. Un momento molto libero, lontano completamente dalla scrittura di un brano che segue la forma canzone classica. Questo mi ha permesso di applicare le nuove scoperte musicali al nuovo disco.

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?

è una linfa vitale. Non potrei farne a meno. Mi insegna a vivere. A sostenermi. Mi lega alle persone. Permette a chiunque di avvicinarsi alla vita in maniera più dolce.

Progetti futuri? C’è un disco in uscita?

Come ti dicevo a novembre uscirà il mio secondo disco solista, si chiama “Scoprire”. Sono brani che ho nel cassetto da molto tempo, quindi non vedo l’ora che vedano la luce e il riscontro degli ascoltatori. Per ora non voglio spoileravi molto.

Vi consigliodi andarvi a scoprire il mio primo disco “Acquario”, il singolo “Ogni notte Scoperta” (uscito durante la pandemia) e di ascoltare “Musiche per film che non esistono”.

Se gradirete, ci risentiamo a Novembre.

Intanto vi mando un caro abbraccio e vi ringrazio per il tempo concessomi.

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