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Revenge porn: un grave reato che non conosce sosta!

Lo studio The Fool – Permesso Negato stima che le vittime di Revenge Porn in Italia siano circa 2 milioni (il 4% della popolazione)

di Damiano Rulli

Un numero impressionante per un reato che colpisce soprattutto le donne.

Ma cos’è il revenge porn? Quali comportamenti vanno evitati per non caderne vittima?

Per rispondere a queste domande ci facciamo aiutare dal sito della Garante della Privacy (https://www.garanteprivacy.it/temi/revengeporn).

“Il revenge porn e, più in generale, il fenomeno della pornografia non consensuale, consiste nella diffusione di immagini pornografiche o sessualmente esplicite a scopo vendicativo (ad esempio per “punire” l’ex partner che ha deciso di porre fine ad un rapporto amoroso), per denigrare pubblicamente, bullizzare e molestare la persona cui si riferiscono.”

Ci rendiamo certamente conto degli effetti devastanti che può avere a livello psicologico, sociale e materiale sulle persone che ne sono vittima.

Come proteggersi?

Continua il sito del Garante:

“Se sui tuoi dispositivi (smartphone, pc o tablet) hai file che contengono foto e filmati che ti ritraggono in scene di nudo oppure in pose o atti esplicitamente sessuali, utilizza adeguate misure di sicurezza: ad esempio, password che proteggono i dispositivi e/o le cartelle in cui conservi i file, sistemi di crittografia per rendere illeggibili i file agli altri, sistemi anti-virus e anti-intrusione per i dispositivi.

Se decidi di diffondere le tue immagini, ad esempio tramite messaggi o social network, devi essere pienamente consapevole del fatto che, anche se il tuo profilo è «chiuso» (cioè, visibile ad un numero limitato di persone), i contenuti potrebbero comunque essere ulteriormente condivisi e tu potresti perderne il controllo. L’esperienza insegna che i rapporti cambiano e a volte i comportamenti delle persone sono imprevedibili.”

Non dimentichiamo mai che è nostro diritto chiedere la cancellazione dei propri dati presenti nel web.

Dobbiamo stare anche attenti ai deepfake (approfondiremo l’argomento in un prossimo articolo).

“Si tratta di tecnologie che, partendo da foto o video reali del tutto “normali” (che riprendono ad esempio il soggetto in comuni situazioni e attività di vita quotidiana) possono manipolare le immagini “denudando” le persone e/o rappresentandole in pose o azioni esplicitamente sessuali false ma del tutto realistiche.

E’ quindi oggi ancora più importante attuare la buona prassi di limitare la diffusione di ogni tipo di foto e immagini personali tramite messaggistica e social network.”

Inoltre “Se ricevi foto o immagini che potrebbero essere frutto di revenge porn, evita di essere complice di una persecuzione ai danni di una persona esposta e soprattutto di un reato che può anche avere gravi conseguenze: non le diffondere, cancellale e, se ritieni, fai una segnalazione alla Polizia postale o al Garante.”

Attenti anche ai minori!

Dobbiamo proteggere i nostri figli dai pericoli insiti nel web, inclusi i social network.

Concludendo: “Se sei una vittima di revenge porn, rivolgiti alla Polizia postale (https://www.commissariatodips.it/) per denunciare il reato e al titolare del trattamento o al Garante per la protezione dei dati personali (www.gpdp.it) per impedirne la condivisione.

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