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STRAGE DI ARDEA, UNA SPINA NEL CUORE

Intanto latita ancora una regolamentazione sulla tracciabilità delle armi

di Damiano Rulli

Oggi 13 giugno 2022 è passato esattamente un anno dalla strage di Ardea.

In una bellissima domenica estiva nel quartiere di Colle Romito è accaduto l’inimmaginabile: uno psicopatico uccide a sangue freddo due bambini e un uomo di 70 anni, poi come se niente fosse rientra in casa e si suicida con la stessa pistola usata per il triplice omicidio!

Non riesco nemmeno a immaginare l’enorme dolore dei genitori di quei due bambini, della moglie del signore di 70 anni e di coloro che gli volevano bene.

Tutti si sono chiesti perché quel ragazzo aveva ancora la pistola del padre, ex guardia giurata deceduta a dicembre del 2020?

La risposta l’abbiamo data in questo articolo:

Il CED, sistema di tracciabilità delle armi dal 2018 manca ancora di una regolamentazione che permetterebbe agli organi di polizia di sapere se il detentore di un arma sia deceduto, dove si trovi l’arma o le armi in suo possesso.

In data 4 giugno 2022 abbiamo chiesto via email al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese tramite il suo Ufficio Stampa, se il CED è stato regolamentato ma purtroppo non abbiamo ancora ricevuto una risposta.

Dobbiamo aspettare che succeda un’altra strage come quella di Colle Romito?

Dobbiamo ancora sentire le grida di dolore di una madre e un padre a cui prematuramente hanno portato via due figli, due bambini?

Quanto sangue deve ancora essere versato prima che si agisca concretamente?

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