Sì, ma solo riscoprendo le radici comuni dei due popoli, secondo il libro di Gaetano Colonna
Nel libro “Ucraina tra Russia e Occidente. Un’identità contesa”, l’autore Gaetano Colonna, dottore di ricerca in storia antica e insegnante di storia nelle scuole superiori, ripercorre gli eventi storici che hanno condotto allo scoppio del conflitto e descrive una possibile via per la pace. L’autore, con linguaggio semplice e con occhio super partes, ripropone la storia degli ultimi cento anni di relazioni fra Russia e Ucraina, due nazioni così unite dalle stesse radici culturali, ma in conflitto per differenti spinte politiche.
24 Maggio 2022 – Il libro “Ucraina tra Russia e Occidente. Un’identità contesa“ di Gaetano Colonna, edito da Edilibri e già alla seconda edizione, è una lettura lucida e spassionata della guerra in atto, che considera i popoli più che i governi, i punti di contatto e di convergenza più che quelli di distanza e di contrasto, per indicare la possibile risoluzione di una guerra violenta, anacronistica, inaccettabile e che non conviene a nessuno, occidente compreso.
Uno “strumento di lavoro”, come lo ha definito il grande storico Franco Cardini, utile a comprendere gli accadimenti, smontando fake news alimentate dalla scarsa conoscenza della storia contemporanea e dall’ondata emotiva.
La pace è quindi possibile? Quando finirà il conflitto? Il ruolo della comunità internazionale è cruciale per agevolare tutto questo? Quanto incidono, oggi, posizioni politiche ed economiche dei Paesi occidentali nel favorire il processo di pace? E l’Italia potrebbe giocare ancora un ruolo decisivo come promotore del dialogo?
Sono queste le domande a cui l’autore cerca di rispondere, ponendo la storia come vera cronista, raccontando i fatti più recenti, gli assetti geopolitici stabiliti dopo la seconda Guerra mondiale e dopo la Guerra Fredda, le questioni energetiche, i rapporti tra Europa Occidentale/Nato/Usa degli ultimi decenni, e le repentine crisi emerse nel dialogo internazionale dopo la pandemia.
«L’identità nazionale di un popolo – spiega Colonna – anche nel caso dell’Ucraina è un fatto prima di tutto culturale e ideale, spirituale insomma, non politico. Se davvero si vuole la pace, Russia e Ucraina possono su questo terreno trovare un punto d’incontro, visti i loro forti legami linguistici, storici, artistici, religiosi. Concedendo invece sul piano politico la reciproca massima autonomia amministrativa e organizzativa nei territori oggi contesi. Così come cercando di favorire accordi chiari e stabili fra gli operatori economici, data la sostanziale complementarietà fra le economie dei due Paesi. Il ruolo di attori esterni non può che essere negativo qualora essi spingano l’Ucraina a schierarsi con l’Occidente in forte, evidente contrapposizione alla Russia. Anche l’Italia, che storicamente può vantare rapporti cordiali e legami culturali con entrambi i Paesi – conclude l’autore – potrebbe svolgere un ruolo importante per raggiungere la pace, se abbandonasse la rigidità che caratterizza la sua attuale politica».
Il dramma che l’Ucraina sta oggi affrontando – si legge – è connesso in profondità alla storia europea e al suo speciale rapporto con i popoli slavi, in primo luogo con la Russia. Il dramma ucraino è quello di un’identità contesa fra potenze che difendono la propria consolidata egemonia mondiale e potenze, come la Russia e la Cina, che vogliono affermare un proprio ruolo: un confronto davanti al quale l’Europa mostra tutta la propria fragilità. Il libro è quindi un’occasione anche per ripensare l’identità europea e la prospettiva unitaria del continente, superando logiche di potenza con cui si continuano a concepire i rapporti fra i popoli, per porre invece le condizioni per una pace giusta, in grado di risolvere un conflitto del tutto anacronistico, che mette a repentaglio non solo le vite di civili senza colpa, da entrambe le parti, ma anche il futuro dei popoli europei.