Intitolato “Nico” il brano è un omaggio a Christa Päffgen, modella tedesca, attrice (una parte ne “La dolce vita” di Federico Fellini), musa di Andy Warhol, icona pop e cantautrice (anche con i Velvet Underground). Il lato B è il brano strumentale “Terre oblique”
Nico è lo pseudonimo che la rese famosa sin dagli esordi come attrice nel capolavoro di Fellini ma anche come cantante con i Velvet Underground di Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker sulla scena musicale newyorkese: “fu Andy Warhol che la volle a tutti i costi cantante e figura nettamente in contrasto con gli “occhialuti Velvet” – spiega Giuseppe Giannecchini – loro vestiti di scuro e di pelle, lei in abiti impeccabili o completi a volte totalmente bianchi. Dea lunare e bellissima, per aiutare ad interpretare Nico cito le parole di un breve saggio in lode di Nico – Gerard Malanga per la rivista Status & Diplomat 1967: “sembra che gli occhi custodiscano un grande mistero, nascosto nell’indifferenza, della cui esistenza non vogliono che si venga a sapere. Che ci sia o no un mistero, quegli occhi, con l’enigma della loro assenza da ciò che li circonda, eclissano la perfezione dei lineamenti e della forma per aggiungere grande magnetismo, una mistica inaccessibile”.
“Dopo un po’ questa attenzione per la sua bellezza la disturba – prosegue Giannecchini – lei aveva e doveva dire altre cose al mondo ma soprattutto scrivere le sue canzoni. Cancellare l’esteriore per l’interiore, gridare a tutti i suoi incubi e le paure che riemergevano dalla sua infanzia, del vento che portava il suono delle bombe su Berlino e la Germania che ormai era alla resa. Nico resta sicuramente una delle figure più controverse della storia del rock, con il suo fascino enigmatico e sfuggente, con la sua voce profonda dotata di un timbro inconfondibile.”
Questo nuovo lavoro (voce, testo e musica a cura di Giuseppe Giannecchini), che sarà accompagnato dal videoclip, è stato prodotto e arrangiato da Ugo Cappadonia. Registrato al Duna Studio di Russi (Ra) da Andrea Scardovi. Hanno collaborato: Emanuele Alosi (batteria), Filippo la Marca (tastiere e pianoforte), Manuela Trombini (violino e viola).