Dopo una corsa disperata contro il tempo il bimbo di 5 anni caduto nel pozzo del Marocco si è spento a causa delle ferite riportate. Torna ad aprirsi dopo oltre quaranta anni la ferita di Vermicino
Il piccolo Ryan non ce l’ha fatta. Il bambino marocchino di 5 anni caduto in un pozzo di 32 metri lo scorso martedì è morto, e le tenebre più scure di una giovane vita che si spezza nella profondità degli abissi tornano a calare, accendendo nuovamente il ricordo di Alfredino Rampi, morto nel nel giugno 1981 dopo essere scivolato nel pozzo maledetto di Vermicino a Roma. L’estrazione del corpo di Ryan è avvenuta alle 21,30 circa di sabato 5 febbraio e trasportato immediatamente in ospedale, dopo che si erano messi in atto i più disperati tentativi per poterlo salvare, e dopo che si era scavato un tunnel parallelo per poterlo raggiungere. Una sonda calata per monitorarne le condizioni aveva fatto riscontrare che il piccolo era ancora vivo, anche se visibilmente provato. Il decesso è sopraggiunto nello stesso ospedale, circa mezz’ora dopo l’estrazione, “a causa felle gerite riportate durante la caduta”, come riportato in un comunicato della Casa Reale e citato dai media arabi. Il re del Marocco Mohammed VI ha elargito un messaggio di condoglianze alla famiglia Ryan con colloquio telefonico avuto con il padre del piccolo, Khalid Ourram, e con la madre Soumaya Kharchich, secondo quanto riferito dal quotidiano locale Le Matin.