Esposta al centro commerciale La Torre la mostra “Resilienza” di Tommaso Chiappa e i non-luoghi diventano identità collettive
Da non-luogo a museo all’aperto, grazie all’intervento di riqualificazione realizzato da un artista e da un gruppo di studenti. Accade nel quartiere Borgo Nuovo, estrema periferia ovest di Palermo. Qui il Centro commerciale La Torre (gruppo IGD), un progetto coraggioso e innovativo nel cuore del popoloso quartiere sorto negli anni Cinquanta, è diventato un punto di riferimento. Non solo per lo shopping, ma anche per il tempo libero e le iniziative culturali. L’ultima in ordine di tempo porta il nome di una parola molto in voga, “Resilienza”.
“Resilienza” è, appunto, il titolo del nuovo progetto di riqualificazione urbana concepito dall’artista Tommaso Chiappa per il parcheggio sopraelevato del Centro commerciale La Torre: migliaia di metri quadrati riservati alle automobili, con vista panoramica sui tetti e sulle alture che circondano la città.
Tommaso Chiappa – un artista tra i più conosciuti a Palermo, tornato in Sicilia dopo aver vissuto a lungo tra Milano e Saronno (VA), noto per i suoi innovativi progetti dai contenuti sociali – da alcuni anni a questa parte, ha dipinto centinaia di metri quadri di superfici murali nell’ambito di diversi progetti di riqualificazione urbana a Palermo e a Termini Imerese, rifacendo il look a spazi sia pubblici che privati, come scuole, sale d’attesa di ospedali, fabbriche, aree portuali e industriali. La scorsa estate, nel capoluogo siciliano, ha riqualificato un angolo in via Sampolo, abbandonato e ridotto a una discarica, in collaborazione con il Presidio di cittadinanza del quartiere.
Il progetto “Resilienza”, appena concluso, è consistito nella realizzazione di 19 interventi pittorici sulle facciate dei moduli trapezoidali situati tra gli stalli del parcheggio. I dipinti murali si integrano a livello cromatico, stilistico e di contenuti con un precedente intervento realizzato dall’artista nel febbraio 2020, poco prima del lock down (progetto “Multicultural/Educarnival”), e ne costituiscono l’ideale continuazione.
I dipinti descrivono una società variopinta e multietnica e donano un tocco di colore e di vivacità al luogo. L’artista vi ha raffigurato, infatti, decine di sagome stilizzate e monocrome di giovani uomini e donne, che richiamano alla mente la colorata diversità di una società liquida, in cui si fondono lingue, culture ed etnie diverse. Triangoli multicolore inseriti intorno alle figure esprimono la vivacità del ritorno alla vita sociale dopo lo stop imposto dalla pandemia.
Il progetto, avviato lo scorso ottobre, ha coinvolto gruppi di studenti del liceo Galileo Galilei di Palermo e dell’Istituto professionale D’Acquisto di Bagheria. I ragazzi e le ragazze hanno affiancato l’artista nelle varie fasi dell’intervento. Che si è trasformato in un lavoro di squadra. Ma anche in un’occasione di socializzazione con altri coetanei del quartiere che vivono il parcheggio come luogo di incontro. Positiva la sua valenza sociale: altri ragazzi hanno cominciato a dipingere insieme all’artista e agli studenti. Alcuni ragazzi del quartiere sono stati ritratti nei dipinti murali, divenendo protagonisti dell’opera. L’arte, insomma, si evolve, esce dalle gallerie e dai musei per arrivare nelle periferie, nei parcheggi, nei non-luoghi. Trascende il suo significato immediato, per divenire strumento di coesione sociale e restituire un’identità agli spazi.
“Il progetto vuole trasmettere un messaggio di ripartenza e di rinnovamento – spiega Tommaso Chiappa – le figure simboleggiano il ritorno per tutti noi, ma soprattutto per i più giovani, alla vita e ai colori, dopo mesi di isolamento e distanziamento. L’idea di “Resilienza” è quella di resistere attraverso l’arte e la pittura in un periodo difficile e portare innovazione, colore e positività. È anche una riflessione sul modo nuovo di vivere gli spazi esterni, i non luoghi: spazi spesso anonimi che possono trasformarsi in “musei a cielo aperto”, grazie a interventi di riqualificazione urbana. La possibilità di cambiare il volto di un luogo attraverso l’arte significa incidere sul territorio, sulle periferie, sui luoghi di passaggio, educando al bello anche coloro che non hanno la fortuna di poter frequentare musei e gallerie d’arte. Il progetto ha coinvolto alcuni studenti dei licei artistici al fine di stimolare anche tra i più giovani l’idea di una bonifica del territorio”.
Va dato atto alla direzione del Centro commerciale La Torre e alla galassia di associazioni che hanno creduto nel progetto (associazione Educarnival, Archeoclub e Associazione Cral Palermo) di possedere una non comune lungimiranza e sensibilità verso temi culturali e sociali. “Resilienza” è un progetto work in progress. L’artista sta già progettando nuove tappe per possibili rinascite di non-luoghi attraverso il colore.