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IL MANZONI DA MANICOMIO, DEBUTTA “UNA CASA DI PAZZI”

In scena dal 25 maggio al 13 giugno, l’esilarante commedia scritta da Roberto D’Alessandro e diretta da Silvio Giordani sulle contraddizioni dell’Italia che ispiró la comicità degli anni cinquanta

Il racconto sociale, di tradizione e genere, torna a vivere, assieme ai teatri che cautamente riaprono al pubblico. Il Manzoni di Roma punta su un cavallo di razza, quella commedia all’italiana che strappa risate lasciandoti spunti di riflessione sull’Italia delle contraddizioni, e di un’umanità costantemente baciata dal paradossale che si spinge al grottesco. Ad accendere il palco a suon di risate Enzo Casertano, Roberto D’Alessndro, Maria Lauria, Maria Cristina Gionta, rodato interpreti di un genere intramontabile e fuori dagli schemi.

Attanasio (Enzo Casertano) con la moglie Maria Alberta (Maria Cristina Gionta) è costretto a trasferirsi nella casa del padre defunto per prendersi cura del fratello Remigio, disabile psichico (Roberto D’Alessandro. La difficile convivenza, una situazione finanziaria al limite del collasso, un’ingombrante vicina di casa, Ginetta (Maria Lauria) rendono l’intreccio della commedia divertente e drammatico al tempo stesso. Nella dinamica familiare si inseriscono infatti temi seri, profondamente attuali e momenti di pura, squillante comicità che ci ricordano come nel nostro vivere quotidiano non sempre sia facile scindere il dramma dalla risata. Il San Sebastiano martire, nel quadro appeso in salotto, finisce per rappresentare in maniera grottesca il quotidiano martirio dei nostri quattro protagonisti.

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