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STALKING: IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

Arrestato ad Anzio quarantenne recidivo. Ancora in silenzio le vittime che evitano di rivolgersi alle autorità competenti e ai servizi specializzati

di Damiano Rulli

I carabinieri di Anzio bloccano un evaso quarantenne, ora in attesa di giudizio

Nonostante si trovasse ai domiciliari a Nettuno da meno di un mese perché accusato di stalking, minacce, lesioni personali e calunnia è nuovamente tornato sotto la casa dell’ex compagna prendendole a calci la porta di casa ed inveendo nuovamente contro la stessa, che da circa un anno aveva deciso di interrompere la relazione sentimentale.

Il provvidenziale intervento di un equipaggio della Stazione Carabinieri di Anzio, che si trovava nei paraggi intenta ad effettuare un ordinario servizio di controllo del territorio, ha impedito il peggio consentendo di bloccare l’evaso e portarlo in caserma.

Il 40 enne italiano originario di Anzio è stato dunque nuovamente arrestato per evasione, stalking e minacce ha passato la notte in camera di sicurezza. Nella mattinata di oggi sarà sottoposto a processo per direttissima ove, a seguito dello stesso, sarà presumibilmente associato in carcere.

Questo episodio apre una finestra sul reato di stalking che purtroppo secondo un dato ISTAT del 2014 nel 78% dei casi, le vittime non si sono rivolte a nessuna istituzione ne hanno cercato aiuto presso servizi specializzati.

Come difendersi?

Utili consigli si possono trovare sul sito dell’Arma dei Carabinieri al seguente link: http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/questioni-di-vita/stalking-o-sindrome-del-molestatore-assillante/consigli

Ve ne riportiamo in sintesi alcuni:tenete presente che prendere consapevolezza del problema è già un primo passo per risolverlo….

ricordate che, in alcune circostanze, di fronte ad una relazione indesiderata, è necessario “dire no” in modo chiaro e fermo, evitando improvvisate interpretazioni psicologiche o tentativi di comprensione che potrebbero rinforzare i comportamenti persecutori dello stalker;

la maggior parte delle ricerche ha rilevato che la strategia migliore sembra essere l’indifferenza. Infatti, sebbene per la vittima risulti difficile gestire lo stress senza reagire, è indubbio che lo stalker “rinforza i suoi atti sia dai comportamenti di paura della vittima, sia da quelli reattivi ai sentimenti di rabbia;

cercate di essere prudenti e quando uscite di casa evitate di seguire sempre gli stessi itinerari e di fermarvi in luoghi isolati e appartati;

in caso di molestie telefoniche, tentate di ottenere una seconda linea e utilizzate progressivamente solo quest’ultima. Registrate le chiamate (anche quelle mute)…

tenete un diario per riportare e poter ricordare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia;

raccogliete più dati possibili sui fastidi subiti, per esempio, conservate eventuali lettere o e-mail a contenuto offensivo o intimidatorio;

tenete sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza;

se vi sentite seguiti o in pericolo, chiedete aiuto, chiamate un numero di pronto intervento, come per esempio il “112” o rivolgetevi al più vicino Comando Carabinieri.

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