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IL COVID-19 PRE PANDEMIA, I CONTI CHE ANCORA NON TORNANO

Mediafrequenza ha intervistato la dott.ssa La Rosa Giuseppina che lavora come ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)

di Damiano Rulli

Dott.ssa La Rosa i risultati di uno studio a cui lei ha partecipato (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7428442/) evidenziano come il coronavirus era presente in Italia già a dicembre 2019, come è possibile? Possono essere fatti risalire a dei turisti cinesi presenti nel nostro paese?

Non sono una epidemiologa e allo stato delle attuali conoscenze non è possibile rispondere ai suoi quesiti.

Quello che posso dirle è che i risultati del nostro studio, che rilevano genoma del SARS-CoV-2 in reflui urbani in Italia raccolti in dicembre 2019, sono stati pubblicati inizialmente in preprint (“Preprints are preliminary reports of work that have not been certified by peer review”) e poi su Science of The Total Environment dopo il giudizio di 5 referee, e sono stati confermati in 2 diversi laboratori con 2 metodi differenti.

A conferma dei nostri risultati, notizie di stampa uscite subito dopo il nostro lavoro hanno evidenziato un aumento anomalo di polmoniti e ospedalizzazioni tra ottobre e dicembre 2019 in nord Italia (https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/06/19/news/boom_di_polmoniti_invernali_gia_a_dicembre_il_coronavirus_circolava_a_torino-259645769/); https://it.reuters.com/article/idUSKBN21D2IG).

La conferma definitiva della presenza del virus nel nostro paese prima del “paziente zero” di Codogno viene da 2 studi clinici pubblicati di recente su riviste internazionali, effettuati su campioni di archivio.

L’università Statale di Milano ha pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases lo studio su un bambino di 4 anni di Milano, che dal 21 novembre 2019 aveva iniziato a stare male con tosse e rinite, e su cui poi il tampone fatto il 5 dicembre (ipotesi morbillo), ha rivelato che si trattasse di Covid.

Su “British Journal of Dermatology” sono stati pubblicati i risultati di uno studio internazionale, dalla Statale di Milano che ha analizzato la biopsia di una giovane donna, risalente a novembre, in cui si è evidenziata la presenza di sequenze geniche dell’RNA del virus SARS-CoV-2, su tessuto cutaneo.

C’è poi uno studio francese retrospettivo che ha identificato SARS-CoV-2 su campioni respiratori da un paziente francese ospedalizzato il 27 Dicembre (Deslandes et al., 2020).

Dei risultati dello studio spagnolo (https://www.mediafrequenza.it/2021/04/05/covid-19-gia-presente-in-europa-a-marzo-2019/?fbclid=IwAR27gkZyGi0q9aq_ot2B9ozWxxDOrkHIkAnBE-dy31RT7WBrMf5uiONSSgQ) che fanno risalire la presenza del COVID-19 addirittura a Marzo 2019 cosa ne pensa? Quali le differenze con i vostri risultati?

Il nostro studio sui reflui è stato possibile perché, grazie a progetti su virus enterici in reflui (ci occupiamo di virologia ambientale da circa 20 anni), avevamo a disposizione una collezione di campioni di archivio. Lo stesso vale per lo studio spagnolo. In particolare, lo studio sui reflui in Spagna è stato pubblicato in preprint ma non su Journal, quindi non conosciamo i dettagli dello studio, né come gli autori hanno interpretato il dato della presenza del virus a Marzo 2019.

Come mai, se da marzo 2019 il virus era già presente in Europa la pandemia è scoppiata molto più tardi a dicembre dello stesso anno partendo dalla Cina?

Di sicuro ci sono ormai numerose evidenze cheil virus fosse in circolazione prima delle notifiche ufficiali non solo in Italia, ma anche in altri paesi. Ulteriori studi su campioni di archivio sia ambientali che clinici, insieme a studi di analisi filogenetiche delle sequenze, potranno in futuro aiutarci a comprendere la circolazione del virus a livello mondiale. 

A novembre 2019 è certo che il virus già circolava in Italia e con molta probabilità in Spagna dal marzo dello stesso anno, utilizzando le parole della dott.ssa De Rosa: “ci sono ormai numerose evidenze che il virus fosse in circolazione prima delle notifiche ufficiali non solo in Italia, ma anche in altri paesi”, prove scientifiche che lasciano tanti interrogativi al momento senza risposta.

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