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INFINITO CAICEDO, E LA LAZIO SI RILANCIA

La Lazio riprende quota con la vittoria di misura sullo Spezia. L’orizzonte Champions è più vicino

di Massimiliano Bosco

Grazie ad una rete del solito, si fa per dire, Caicedo all’89esimo, la Lazio conquista una vittoria importantissima per il suo rilancio in zona Champions League, tanto più che né la Juventus, né tantomeno la Roma di Fonseca riescono a battere rispettivamente Torino e Sassuolo, due risultati che all’inizio sembravano invece essere già scritti.

Questo consente ai capitolini di avvicinare la Juve e sorpassare la Roma e con una partita ancora da recuperare, quel Lazio Torino al centro di tante polemiche ma che hanno visto il Toro l’unico vero colpevole di anti sportività malgrado una campagna denigratoria e vergognosa da parte degli organi mediatici nei confronti della squadra di Lotito, su tutti la Gazzetta dello Sport guarda caso di proprietà proprio di Urbano Cairo, patron del Torino.


Una partita, Lazio Spezia, facile sulla carta, ma le partite con le nazionali, la sosta, qualche stato di forma non al meglio vedi Luis Alberto e lo stesso Immobile, l’hanno resa molto complicata e difficile. Lo Spezia gioca davvero molto bene al calcio con un pressing asfissiante su tutti i settori del campo e azioni veloci. Verde tra l’altro sfodera al 73esimo un gol di rara bellezza, una sforbiciata d’altri tempi, di quelle che provi a fare sulla spiaggia e quasi sempre devi poi nuotare un miglio nautico per andare a riprendere il pallone. Verde invece scaglia il pallone all’incrocio dei pali con forza e precisione. Evidentemente l’Olimpico porta bene al centrocampista napoletano che dopo la Roma purga con audacia e coraggio anche la Lazio.

I biancocelesti hanno il merito di approfittare della prima disattenzione dei bianconeri e con una ripartenza fulminea insaccano con il “frecciarossa” Lazzari che ha il merito di sbloccare la partita ma poi a fine partita il demerito di farsi cacciare dal campo dall’arbitro Giua.

Per il resto poco o nulla gol a parte. Le emozioni, se così si possono chiamare, arrivano solo alla fine con il gol di Caicedo e le due espulsioni di Lazzari e Correa.
Correa anche lui insufficiente, si mangia un gol facile nei primi minuti del primo tempo e almeno un paio nel secondo tempo. Che non sia un goleador questo lo si sa, manca a volte di cattiveria “sottoporta”, ma in passato ha regalato alla Lazio gol molto importanti, vedi il gol con il Milan o nella finale di Coppa Italia contro la Dea di Bergamo. Quest’anno soffre sicuramente forse uno stato fisico non perfetto ma rimane pur sempre un valore aggiunto di questa squadra e ogni volta che prende la palla è l’unico che in certe partite dà la sensazione di poter fare qualcosa. E’ un nazionale argentino e gioca di fianco a Lione Messi, quindi un’annata un po’ sottotono si può anche concedere al campioncino di Juan Bautista Alberdi.

Una piccola curiosità, i primi colori dello Spezia erano il celeste ed il bianco ed il simbolo ancora oggi è l’aquila, sarà per questo che nutriamo una certa simpatia per questa squadra oltre al fatto che ha un allenatore, Italiano, con un gioco divertente ed efficace, capace di prendersi quest’anno diverse soddisfazioni.

Domenica prossima Verona Lazio, un’altra partita importante, un’altra finale da giocare con il coltello tra i denti per agguantare per il secondo anno consecutivo l’obbiettivo di arrivare in Champions League.

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