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IL TALENTO MALEDETTO DELLE DONNE

Presentato l’8 marzo a Montecatini il libro di Paola Dei e Alma Daddario “Uccise dal talento” che ripercorre le vicende di vita e arte di dodici donne osteggiate nei rispettii percorsi di creatività e libera espressione

Mimose virtuali e tanti eventi per celebrare l’Universo femminile anche in questo 2021 caratterizzato dalla pandemia. Percorsi per appropriarsi della felicità anche per mezzo di libri e rendersi conto, attraverso questi eventi, quanto l’emancipazione femminile sia stata e sia ancora un percorso arduo ma ricco di sogni, speranze, desideri.

É questo il caso di un libro uscito l’8 marzo per i tipi Porto Seguro, con il titolo: Uccise dal talento di Paola Dei e Alma Daddario, che si avvale della prefazione di Nicola Borrelli, dell’introduzione di Rosella Tomassoni e della presentazione di Paola Tassone, oltre che di un’intervista ad Antonio Prata. 
Paola Tassone, ideatrice e direttrice artistica del Festival TSN e del Premio Sorriso Diverso-Venezia, ha accompagnato la doppia presentazione che nel pomeriggio si è svolta a Montecatini nell’ambito del progetto Identità Italiane: Storie e Memorie della Comunità – Le donne e il cinema, organizzato dal MISFF (Montecatini Short Film Festival), diretto da Marcello Zeppi, spostandosi poi a Roma su Radio Poetanza, diretta da Fabio Sebastiani.

Alla presentazione del MISFF hanno presenziato, oltre a Zeppi, anche esponenti del mondo culturale e amministrativo locale fra cui Rubina Baldecchi, coordinatrice del comitato Pari Opportunità del Comune di Montecatini, Faustina Tori, storica giornalista de La Nazione, Laura Villani, architetto, Laura Andreini, artista, Francesco Musto, regista, Armando Lostaglio fondatore del Club De Sica.

Judi Garland ne “Il mago di oz”

Il testo, scevro da stereotipi e pruderie, mette a confronto una drammaturga e una psico/critica per raccontare la storia di dodici donne, dodici artiste, soprattutto dodici persone dotate di un talento fuori dal comune, che hanno lottato con determinazione per affermarsi in ambiti difficili, a volte ostili, ambiti in cui tutti gli aspetti gestionali e decisionali erano prerogativa maschile. Queste artiste sono state osteggiate, anche sfruttate dalle rispettive famiglie, che non hanno esitato a spingerle precocemente verso una ribalta che le avrebbe private per sempre del diritto di vivere un’infanzia serena. Così è stato per Judy Garland, che proprio durante la lavorazione del Mago di Oz, fu imbottita di anfetamine e sottoposta a diete che ne avrebbero minato per sempre la vita. Così è stato per Natalie Wood, la cui misteriosa fine è a tutt’oggi un “cold case”. Ma così è stato anche per Frances Farmer, sottoposta a lobotomia, nel tentativo di addomesticarne la natura anarchica e l’intelligenza.

E ancora Veronica Lake, la bellissima e straordinaria interprete di Via col vento Vivien Leigh,  l’appassionata e ingenua Annamaria Pierangeli, unico grande amore di James Dean, la candida e scandalosa Linda Lovelace, la sfortunata Laura Antonelli, obbligata a sottoporsi a interventi di ringiovanimento per conservare l’immagine dell’eterna giovane, la carismatica, magnetica e ingenua Maria Callas con i suoi amori sbagliati, l’irruenta e ribelle Lupe Velez, la venere nera Dorothy Dandridge, prima attrice afroamericana ad avere la nomination, a un passo dall’Oscar che le fu negato, e Edith Piaf, passerotto dalla voce potente che ne sovrastava il corpo, la voce dell’anima. Tutte grandi artiste, accomunate da una capacità creativa spesso obbligata a uniformarsi a modelli cui la loro vera indole non corrispondeva, una capacità che reclamava fortemente una propria ragione d’essere, libera da imposizioni e dictat mediatici. 

Paola Tassone, nel suo intervento di presentazione del testo, ha evidenziato quanto sia importante di occuparsi di queste tematiche per dare voce alla sofferenza e agli ultimi. 

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