Immobile fallisce dal dischetto, ma i titolarissimi questa volta non fanno la differenza
di Massimiliano Bosco
La Lazio perde ancora e lo fa a pochi giorni dall’ultimo insuccesso. Questa volta è il Bologna ad infliggere ai biancocelesti una sconfitta dolorosa dopo quella cocente con il Bayern in Champions League. Se nella gara contro i tedeschi sono stati gli orrori difensivi dei laziali a dare una mano ad una squadra che non avrebbe certo necessità di favori per battere gli avversari, in quella contro i felsinei è mancata la testa, le gambe e forse la voglia di rivalsa.
La squadra di Inzaghi, soprattutto i titolarissimi, non ha risposto presente, con Immobile palesemente fuori forma e condizionato da problemi fisici, Luis Alberto e Leiva mentalmente e fisicamente stanchi.
Che Ciro avrebbe sbagliato il rigore, lo ha capito pure Sandra Milo. Quando la scarpa d’oro prima di calciare, al 17esimo del primo tempo, guarda insistentemente l’arbitro “Jack’OMelly vecchiocucs”, a tutti i tifosi è scesa la famosa gocciolina di sudore freddo lungo la schiena prevedendo il peggio.
Probabilmente questa è una squadra che in certi momenti dell’anno avrebbe bisogno di cambiare il modo di giocare. Questo forse è il limite di Simone Inzaghi, bravissimo nel creare trame interessanti e performanti quando i titolari sono in forma ma debole quando deve trovare soluzioni di gioco alternative a quella a lui più cara.
Intanto si deve fare una scelta precisa sulla difesa, capire chi è in grado di giocare e chi no. Non si può concedere ad esempio agli avversari lo spostamento di Acerbi sulla sinistra per far giocare Hoedt.
Che si creasse un altro modulo, provando ad esempio una difesa a 4. E’ ormai evidente a tutti che senza Luis Felipe e Radu è un comparto che prende gol come se piovessero cannolicchi e dove nemmeno Acerbi riesce a dare il solito. Nelle 3 partite in cui sono stati titolari loro la Lazio ha preso solo 1 gol.
Forse se le riserve giocassero con un modulo diverso sarebbero sottoposti meno a brutte figure come quelle rimediate con il Bologna, con il Bayern, con il Torino, con il Verona, con l’Udinese, ecc. dove errori gravissimi dei singoli ne hanno condizionato i risultati.
Ora, siccome la dirigenza ha pensato bene, in fase di calciomercato, che questi acquisti potessero far fare il salto di qualità a questa squadra e, come era chiaro invece a tutti, sono dei giocatori con evidenti limiti tecnici o forse non adatti al modulo proposto da Inzaghi che almeno l’allenatore li metta in condizioni di sbagliare meno.
Stesso discorso per i nuovi acquisti a centrocampo e in attacco, non ce n’è uno che sia in grado di entrare e cambiare una partita, dunque anche lì il salto di qualità non c’è stato, si iniziano le partite facendo giocare sempre gli stessi, segno evidente che Inzaghi non si fida dei nuovi o semplicemente non li ritiene all’altezza di fare i titolari in una partita come quella contro il Bologna.
Questa squadra lo scorso anno è arrivata in Champions League posizionandosi quarta nel campionato e lo ha fatto scegliendo di uscire scientificamente dall’Europa League e anche dalla Coppa Italia. Era evidente quindi che per fare 3 competizioni ad alto livello bisognasse acquistare giocatori che permettessero di far questo e non solo da un punto di vista tecnico ma anche mentale.
La Lazio stratosferica di Cragnotti iniziò a vincere quando arrivarono uomini dalla mentalità giusta come Mancini, Simeone, Almeyda, ecc. in grado di trasmettere all’ambiente la corretta predisposizione alla vittoria. Quest’anno c’è solo un giocatore capace di questo ed è Pepe Reina. Quindi non si tratta di avere dei giocatori forti tecnicamente ma soprattutto mentalmente. Probabilmente sarebbero serviti un paio di questi a centrocampo e in difesa magari con esperienza internazionale. Purtroppo da questo punto di vista quest’anno si è fatto un passo indietro.
L’ultimo rammarico è quello di non poter andare allo stadio, Bologna è una città che a suon di tortellini, lambrusco e mortadella è forse quella che più di tutte riesce a far passare in fretta la delusione di una sconfitta. Ci manca.
A martedì prossimo con il Torino in casa…forse.