Il sogno americano e la giustizia sociale USA in ‘My America’, di Barbara Cupisti, produzione Clipper Media con Rai Cinema sarà trasmesso in fuori concorso lunedì 23 alle ore 14,00
Sarà presentato in streaming su Mymovies.it da lunedì 23 novembre a partire dalle ore 14:00 e per 48 ore, nella sezione Fuori Concorso / Doc, nell’ambito della trentottesima edizione del Torino Film Festival, che si terrà interamente in streaming dal 20 al 28 novembre 2020, il documentario ‘My America’, scritto e diretto da Barbara Cupisti (Madri; Fratelli e Sorelle e la trilogia Esuli) e prodotto da Sandro Bartolozzi, una produzione Clipper Media con Rai Cinema, con il patrocinio del Robert F. Kennedy Human Rights. Il documentario si avvale della produzione esecutiva di Adriano Wajskol, della direzione della fotografia di Antonello Sarao, del montaggio di Francesca Mor e delle musiche originali di Tommaso Gimignani. Il film, le cui riprese sono state realizzate interamente negli Stati Uniti e in particolare a Chicago, Los Angeles e in Arizona è realizzato con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Gli Stati Uniti sono un simbolo di libertà, il grande esperimento sociale formato da principi di democrazia, uguaglianza e ricerca della felicità, ma questo ideale di prosperità e libertà individuale riflette la vita di tutti i cittadini americani? Il documentario ‘My America’ racconta, con la viva voce della sua regista, il malessere sociale che si manifesta in eventi e situazioni drammatiche, ma anche la capacità e la determinazione di cittadini comuni, attivisti di base, che cercano di sfidare e riparare la fibra morale e la sostenibilità del Paese.
“Il Sogno Americano esiste ancora? E se esiste dov’è? – questa la domanda che ha guidato la regista, Barbara Cupisti, nella realizzazione del documentario – Ho deciso di realizzare ‘My America’ perché dal 2014, da quando vivo negli Stati Uniti, ho capito che in quella che è considerata la più grande democrazia del mondo ogni giorno si vivono conflitti interni che producono un numero enorme di vittime, numeri di una guerra. Mi sono resa conto – continua Cupisti – che le informazioni che arrivano in Europa, ma anche negli stessi Stati Uniti, tramite i media ufficiali, sono parziali e non catturano a pieno il livello di conflitti, violenza e di povertà che sono parte integrante, anche se meno evidente, della società americana. ‘My America’ dà voce anche e soprattutto a coloro che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e per porre fine a violenze e morti che possono essere prevenute”.