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LITORALE ROMANO DOVE LA NOTTE IL COVID-19 NON ESISTE

Da Torvajanica ad Anzio, la movida non conosce protocolli anti assembramenti

di Damiano Rulli

Nelle notti estive del litorale il COVID-19 sembra essere un entità astratta, una leggenda che si racconta ai bambini per impedirli di uscire dopo il tramonto e l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto dalle 18:00 alle 6:00 una fantasia frutto della mente ispirata di un scrittore.
Ieri MEDIAFREQUENZA ha deciso di fare un giro per alcune località del litorale romano (tra cui: Torvajanica, Tor San Lorenzo, Lido dei Pini, Lavinio ed Anzio) dove la situazione era sempre la stessa: tante persone ammassate in un bar o locale all’aperto a cantare, ballare o a fare la fila per comprare qualcosa, la stragrande maggioranza senza mascherina. I controlli delle autorità? Noi non gli abbiamo visti.
La responsabilità di tali comportamenti non va totalmente alle varie amministrazioni comunali che non fanno i controlli necessari ma sopratutto alle persone che incoscienti non seguono gli obblighi stabiliti dal Governo.
Il COVID-19 è tra noi ed alcune volte oltre a procurare la morte in soggetti con patologie pregresse può essere causa di seri problemi respiratori che permangono anche dopo la guarigione.

Al riguardo è scioccante il post su Facebook della radiologa Maria Amato di cui riporto un immagine ed il commetto:

Ho aggiunto questo che è il controllo dopo 6 settimane dalla negatività del tampone di uno dei pazienti che si in primavera è ammalato di covid.
Si vede bene il quadro di reticolazione del polmone ad alveare dove c’erano i focolai di polmonite interstiziale.
Mi ha colpito molto la precocità degli esiti fibrotici.
Per i non addetti è polmone che respira poco e male.
Esiti pesanti in termini di costi biologici che si traducono in una sola parola “affanno”. Affanno se si cammina, quando si fa una partitella tra amici, quando si fanno le scale. Affanno o fame d’aria. Poi ci sono i costi collettivi, le assenze dal lavoro le cure che sono costanti, fatte di farmaci per respirare meglio, di riabilitazione, di possibili riacutizzazioni.

Certo ci sono casi in cui non ci sono esiti, se la polmonite non è estesa, ma ci sono casi in cui va peggio.
Faccio il medico radiologo da tanti anni e il termine più adatto per descrivere questa malattia è “feroce”

Di conseguenza la prossima volta che decidiamo di prenderci un po’ di ristoro serale dall’afa cittadina non dimentichiamo mai di indossare le mascherine seguendo le indicazioni delle autorità, con il COVID-19 non si scherza.

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