“3 MAGGIO 2020” è il singolo d’esordio del cantautore di Magenta per raccontare emozioni, ansie e le speranze dall’emergenza Covid-19 vissuta in quarantena
«La canzone “3 maggio 2020” è nata proprio il giorno che da il titolo al brano, durante il lockdown per Covid-19, precisamente l’ultimo giorno di fase 1. Quello che ho voluto raccontare sono le emozioni che hanno contraddistinto questo strano periodo: la noia, la rabbia, i sogni, le speranze del cazzo (cit dal testo), la mancanza degli amici e della socialità (sintetizzata nel concetto di bar) e la voglia di “scatenare l’inferno” nella fase 2», commenta Cavallini.
Il video diretto da Igor Riccelli racconta il disagio di un periodo che ha segnato profondamente tutti.
«Lo abbiamo fatto tentando un approccio leggero, ma non banale. Nelle varie scene che compongono il videoclip, è sempre rappresentato il conflitto tra le due pulsioni di Cavallini: da un lato la nostalgia per un tempo che non c’è più (e chissà se tornerà), per le serate insieme agli amici e alla ragazza, per la cornice del bar in cui questi incontri avvenivano; dall’altro il desiderio, la voglia di tornare alla normalità e di “scatenare l’inferno”, che deve però – per l’emergenza sanitaria – rimanere intrappolata tra le quattro mura di un appartamento. A livello tecnico, da segnalare un omaggio al dolly zoom di Steven Spielberg in Jaws (Lo Squalo). E a completare il tutto, qualche rapida apparizione di un Cavallini-Conte più “istituzionale”», afferma il regista.