Il vulcano dei Colli Albani è attivo ma non desta preoccupazione. A spiegarne le ragioni è la dottoressa Maria Luisa Carapezza dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV)
di Damiano Rulli
Nel comune di Ciampino a causa di una trivellazione c’è stata una fuoriuscita di gas con getti alti fino a tre metri.
Non essendo la prima volta che in queste zone avvengono fenomeni simili la preoccupazione è tanta visto che siamo alle pendici di un vulcano, quello dei Colli Albani.
Andiamo incontro ad un imminente eruzione? Quali pericoli ci sono per le persone che abitano sopra e nelle vicinanze del vulcano dei Colli Albani?
Queste ed altre domande le abbiamo poste alla dottoressa Maria Luisa Carapezza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che si trova sul posto per tutti i rilievi necessari.
Dott.ssa Carapezza com’ è comparso questo geyser di anidride solforosa?
È bene ricordare che siamo alle pendici di un vulcano attivo sebbene quiescente quello dei Colli Albani.
Al riguardo ho letto un articolo sul sito del’INGV (https://ingvvulcani.com/2020/06/08/monti-sabatini-e-colli-albani-i-vulcani-gemelli-addormentati-alle-porte-di-roma/)che parla del vulcano dei Colli Albani e di quello dei Monti Sabatini. Mi conferma che questa anidride solforosa viene dalla camera magmatica del vulcano dei Colli Albani?
Si! Però c’è una imprecisione riportata da numerosi mass-media riguardo alla composizione del gas fuoriuscito non è anidride solforosa ma è formato dal 90% da anidride carbonica e secondariamente da idrogeno solforato. L’anidride solforosa nella manifestazione dei gas freddi come questo caso non esiste. Noi consideriamo il vulcano dei Colli Albani un vulcano attivo, quindi ad una certa profondità è presente una camera magmatica da qui vengono rilasciati questi gas.
Possiamo affermare che questa fuoriuscita di gas non è dovuta all’intervento dell’uomo e si sarebbe comunque formato spontaneamente il geyser?
No. È dovuta all’intervento umano perché stiamo parlando di gas che sono presenti ad una certa profondità, risalendo incontrano degli acquiferi, i gas si sciolgono, si pressurizzano e nel caso in cui l’acquifero ha al di sopra un livello impermeabile che quindi non consente al gas di scappare quando l’uomo fora per scavare un pozzo per cercare l’acqua, come in questo caso, stappa come una bottiglia di bevanda frizzate che viene agitata, fa saltare il tappo.
Quindi i gas vengono depressurizzati e fuoriescono.
In questa zona alle pendici del vulcano che prende la fascia tra Roma, Ciampino, via Anagnina, abbiamo evidenza di questi acquiferi con gas pressurizzato. Se l’uomo non avesse perforato questo gas non si sarebbe liberato.
Sono state sgombrate alcune famiglie per rientrare devono aspettare che questo gas sfoghi totalmente?
Il gas non sfoga, non stiamo parlando di un bombolone, ma di un vulcano che ha un emissione che può durare centinaia di migliaia di anni. Parliamo di volumi enormi, del contributo di rocce carbonatiche… parliamo di fenomeni che durano molto più della nostra vita sicuramente.
Quindi quale rimedio può risolvere questo gravoso problema?
L’unico rimedio per risolvere il problema è la cementazione di questo pozzo con tecniche particolari che vengono utilizzate in zone geotermiche, e poi ripristinare le condizioni geologiche pre foro, pre trivellazione. Quindi ci vuole l’intervento di ditte specializzate.
Un blue out in questa zona di gas endogeni, è la definizione corretta con la quale vengono chiamati questi eventi è comune da queste parti. L’anidride carbonica è un gas asfissiante, l’indrogeno solforato è nocivo.
Vanno evacuate queste zone per le conseguenze letali che hanno questi gas. Appena arrivata sul sito abbiamo trovato tre cornacchie morte, è logico che il rischio è elevato per chi vi abita.
Mi diceva che in questa zona sono comuni i blue out di gas endogeni?
Si. Pensi che nell’arco di un raggio di 500 mt da dove mi trovo adesso sono avvenuti altri quattro blue out, di cui tre avvenuti nel territorio del comune di Roma.
Fenomeni come questi fanno da presupposto ad un risveglio vulcanico con emissioni laviche?
No! Noi come INGV svolgiamo sul territorio nazionale sorveglianza sismica e vulcanica su tutti i vulcani attivi compreso quello dei Colli Albani. Noi abbiamo una rete sismica, una rete geodetica, cioè misuriamo le deformazioni del suolo e misuriamo le variazioni dei gas, quindi essendo sorvegliato posiamo dirvi se un vulcano si sta risvegliando.
Al momento ci può rassicurare che il vulcano dei Colli Albani non si sta risvegliando?
Come le dicevo è un vulcano quiescente. Per risvegliarsi dovremmo avere una serie di sciami sismici ravvicinati, variazioni di parametri, presenza di acque calde… possiamo escludere assolutamente un imminente eruzione vulcanica.
Però è importante avere la consapevolezza che si vive alle falde di un vulcano che ha i suoi vantaggi e benefici, i terreni sono fertili, dall’altro lato ci vuole però una oculatezza e un accortezza nell’edificare e rispettare le regole che consentono la salvaguardia di se stessi e degli altri, della popolazione.
A proposito di rispetto delle regole, siccome la zona dove si trova adesso è soggetta a questi fenomeni di blowout prima di edificare o effettuare una trivellazione non c’è bisogno di un’autorizzazione specifica?
Certo, tra l’altro i comuni più esposti sono stati informati ed abbiamo fatto delle campagne d’informazione alla popolazione. Purtroppo alcune volte non si prendono le precauzioni necessarie ma non posso parlare del caso specifico perché non è compito, mio sarà la Polizia Municipale a fare gli accertamenti necessari.
Grazie dottoressa per il tempo che ci ha dedicato. Un ultima cosa, può rassicuraci che non ci sarà un imminente eruzione?
Sì, e potete stare tranquilli che l’INGV svolge questo monitoraggio h24. Se mai dovesse accadere sareste messi al corrente e comunque ve ne accorgereste.
Speriamo non succeda mai.