Recenti scoperte fanno emergere insospettate proprietà del noto estratto di canapa. Forse si profila un nuovo conflitto tra etica e medicina
di Damiano Rulli
I ricercatori dell’Università di Lethbridge Olga e Igor Kovalchuk hanno scoperto che alcuni estratti della cannabis possono aiutare le cellule a contrastare il coronavirus. Loro stessi ci spiegano come:
“Uno dei recettori, noto come ACE2 (enzima di conversione dell’angiotensina 2, uno degli ormoni coinvolti nei meccanismi di regolazione della pressione sanguigna), è una porta di accesso chiave per l’ingresso nel corpo del COVID-19”.
“Il virus ha la capacità di legarsi a questo enzima e di entrare all’interno della cellula, quasi come una porta d’accesso”.
“Ebbene, alcuni estratti della cannabis aiutano a ridurre l’infiammazione e a rallentare il virus”.
“Immagina che una cellula sia sia un grande edificio, i cannabinoidi riducono del 70% il numero di porte dell’edificio, quindi significa che le possibilità di accesso sono limitate e si hanno più possibilità per combatterlo”.
Gli estratti di cannabis potrebbero essere utilizzati in inalatori e collutori.
È importante specificare che non stiamo parlando dell’erba che vende il negozio sotto casa perché solo una piccola percentuale di estratti si è dimostrata efficace nella lotta al coronavirus. Questi estratti da loro sperimentati contengono alte concentrazioni di CBD, ma livelli molto bassi di THC.
Di conseguenza vi sconsigliamo di iniziare a fumare la cannabis, non ne avrete nessun beneficio.
La dott.ssa Olga Kovalchuk conclude l’intervista con queste parole:
“Dobbiamo portarlo alle persone per combattere la bestia”
Fonte: https://calgary.ctvnews.ca/southern-alberta-researchers-say-medical-cannabis-could-help-fight-covid-19-1.4906249