Scultrice e pittrice di talento l’ex moglie del chitarrista dei Pink Floyd racconta il suo rapporto con l’estetica dello spirito
di Davide Iannuzzi
Per molti Ginger Gilmour è stata soprattutto la prima moglie del chitarrista e vocalist dei Pink Floyd David Gilmour, ma in realtà Ginger ha continuato a scrivere pagine della sua storia oltre quel legame sentimentale scioltosi ormai nel 1990, e che le ha regalato quattro amati figli. Tra misticismo e leggerezza la donna ha maturato nel tempo un linguaggio artistico che celebra la Bellezza come una tra le principali virtù dello spirito, tanto in forma scultorea quanto in quella figurativa. Allieva del pittore Cecil Collins, Ginger ha prodotto opere personalissime, filtrate da uno sguardo metafisico e contemplativo che ha come soggetto gli angeli, tratteggiati da un moderato anamorfismo che proietta verso l’alto lo sguardo dell’osservatore per indurre alla ricerca dell’elemento divino in ogni forma di esperienza terrena. Ginger ha esposto le sue opere in numerose gallerie di prestigio come la Mall Galleries e l’Ambasciata di Germania entrambe a Londra e l’Arundel Castel nella contea del West Sussex. Ha realizzato lavori per l’Hampton Court Flower Show, la più vasta esposizione floreale al mondo e realizzato una scultura ispirata ai giochi olimpici posizionata dal 2009 al 2012 presso il Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow. Un incontro esclusivo, quello tra Ginger Gilmour e Mediafrequenza che equivale all’esperienza di un viaggio nel tempo, oltre il tempo.
Il mondo resta a casa per evitare il contagio dal covid-19, ma quale migliore occasione abbiamo per poter essere invece contagiati dall’arte proprio restando a casa,ammirando attraverso il web la bellezza delle sculture di Ginger Gilmour. Puoi raccontarci dove e come nascono le armonie delle tue opere, partendo dalla tua dimensione spiritualistica?
Questa è una bella domanda a cui risponderò raccontando la storia del mio viaggio per scoprire l’importanza della Bellezza e della Cultura, specialmente quando un individuo è in crisi oppure lo si è a livello globale, come nella sfida attuale del COVID-19. Personalmente, questo mi ha salvato molte volte. Fin dove la mia memoria arriva, sono stata un’artista. Alcuni sostengono che sia nata con l'”anima dell’artista”, ma ho capito veramente di esserlo solo più tardi nella vita. Questa coscienza è venuta naturalmente creando piccole cose con i fiori o sognando gli uccelli che cantavano facendo finta di volare mentre stavo seduta su un muretto di pietra sul Mystic River. Ci trasferivamo abbastanza spesso dato che mia madre si era risposata con un uomo meraviglioso che era nella Guardia Costiera e che ci portava da una costa all’altra. Dipingevo le stanze di ogni casa con fiori di ispirazione giapponese per mia madre, davo una mano a creare temi e installazioni per i balli studenteschi. La mia immaginazione era illimitata. Spesso le lezioni d’arte erano sul retro della scuola e ponevano l’accento sulle tre “R” (Reduce, Reuse, Recycle n.d.r.) che amavo allo stesso modo. Ballavo durante i film di Fred Astaire mentre passavo l’aspirapolvere. Ho vissuto in case di periferia americane fuori da “Pleasantville” e sognavo il tempo in cui sarei stata scoperta da un regista mentre ero ad un distributore automatico di bevande. Sognavo di lavorare per la Disney come vignettista … i sogni erano molti. Trascorrevo molte ore nel mio mondo interiore a creare e trasformare le immagini che mi venivano in mente. Alcuni mi definivano una “sognatrice”; più tardi altri mi chiamarono “visionaria”. Col passare del tempo, mi resi conto che era importante condurre la mia immaginazione. Stavo sviluppando una visione attraverso la mia creatività che mi avrebbe permesso di scoprire, rivelare e quindi vivere la mia vera natura. Da quel momento in poi ogni quadro, ogni scultura, ogni conversazione, persino i piatti mi hanno dato l’opportunità di vivere il dono naturale dato a tutti noi… la bellezza dell ‘”essere” sulla Terra.
La mia vita fino ai primi anni novanta mi diede l’opportunità di vivere nella Bellezza, poiché il mio matrimonio con David Gilmour dei Pink Floyd mi diede modo di assistere alla creatività di una musica così meravigliosa … ma la vita portò dei cambiamenti … abbiamo divorziato … e dopo molti anni, mi sono svegliata… Ho scoperto di essere l'”anima dell’artista”! … Ho capito di essere in un percorso di ricerca per creare Bellezza, per “essere” Bellezza!
Di tutto questo il Lockdown immagino ne sia nemico…
Essere in lockdown, ci dà l’opportunità di “essere”, di stare con noi stessi. L’immaginazione, la bellezza, la creatività è il ponte che unisce i nostri cuori. Porta armonia e comprensione se apriamo la porta, ed è sempre lì. Ciò che è così straordinario durante il COVID-19 è che nella paura, nel panico, ci prendiamo cura gli uni degli altri. Cantiamo e applaudiamo dai nostri balconi! Gli animali stanno scendendo dalle montagne e il cielo è di nuovo blu. Ora siamo in una situazione che ci permette di contemplare lo scopo della Vita. Stiamo silenziosamente ritornando a semplificare le nostre vite. Ogni giorno ci svegliamo con la Bellezza che ci circonda e tocchiamo il bello dell'”essere” umani. L'”Arte di vivere” è tornata!
Quale è per te il punto di incontro tra fede e arte?
Il tema essenziale dell’arte è il sacro. La vocazione e il vero valore dell’artista sono quelli al servizio dei bisogni spirituali e quindi “veramente funzionali” dell’Umanità, cioè il loro cuore, la loro anima! Per me, la vocazione dell’artista è quella di creare visione e lo scopo della visione è quello di risvegliare il vero sé dell’uomo, poiché nell’Arte c’è un istinto nascosto e inviolato per la libertà, per l’eternità e per la Bellezza … Perché ciò accada, l’artista dovrà preoccuparsi di qualcosa che è al di là della sua arte … che si trova nello spazio spirituale dell’immaginazione umana in cui risiede la verità dell’Eterno… è nella relazione tra l’invisibile e il visibile. Per molti, la fede apre la porta all’eternità e al sacro nascosto nei nostri cuori, perché Dio ha piantato la scintilla del Divino dentro tutti noi. Come si suol dire, molte strade portano allo stesso luogo. L’importante è riuscire a toccare quell’aspetto della vita in cui risiedono l’amore, la pace, la gentilezza e la bontà.
Come pensi che percepisca la collettività questo concetto?
Attualmente, l’umanità ha dimenticato questa realtà della vita. Le nostre immagini e i nostri pensieri ci hanno portato ad un livello di superficialità e abbiamo perso la connessione. Sento fortemente che dobbiamo osare e tornare alla totalità, al Dio interiore. Sia l’arte che la fede possono aiutarci in questo viaggio, ma solo se provengono dall’immaginazione creativa con l’intento di elevare, nutrire e ripristinare la realtà della nostra anima.
Un tema ricorrente delle tue sculture è quello degli angeli, cosa ti affascina in particolare di loro?
Ho studiato con l’artista inglese Cecil Collins per otto anni. Da lui fui incoraggiata a non dimenticare i miei angeli. Le sue opere d’arte e la sua filosofia erano basate sul Folle e sull’Angelo. Il Folle rappresentava la percezione chiara e l’Angelo era la purezza del cuore di tutta la creazione. Questo mi ha ispirato. Ha toccato qualcosa nel profondo del mio cuore. All’inizio ho creato opere d’arte basate sul desiderio di toccare gli angeli. Col passare degli anni è diventata realtà. Sono sempre con me… mi toccano con il loro Amore. Per questo motivo, voglio creare opere d’arte che consentano agli altri di conoscere il loro Amore. Perché credo fermamente che siamo tutti angeli in attesa di volare!
Sei stata anche attrice e modella, quand’è che hai capito che il tuo percorso artistico avrebbe cambiato direzione?
Come ho detto prima, mentre entravo nella mia età adulta, la mia ricerca mi ha portato nel mondo della rock band dei Pink Floyd. La loro musica ha toccato il mio essere e ha ulteriormente ispirato il mio sogno: la ricerca della bellezza da poter vivere! Durante questo periodo la mia vita si espanse fino a includere lo sviluppo delle mie innate qualità artistiche. Ho studiato per otto anni con l’artista visionario inglese, Cecil Collins. Mi ha ispirato a toccare l’essenza della vita e quindi consentire alla propria unicità di creare la forma o il disegno che possa catturare la sua preziosa qualità. Dipingevo ore ed ore con il desiderio di diventare questo tipo di artista. Ero attratta dall’idea di creare forme che catturassero un amore crescente per le molte dimensioni del nostro essere e del mondo. Ero in un processo di scoperta: per manifestare la Bellezza bisognava riconoscere gli aspetti visibili e invisibili della vita …… ma nel frattempo mi domandavo… come si fa? Cecil diceva che “l’invisibile viene catturato tra la pittura e gli smalti”; Rudolf Steiner diceva: “viene intrappolato tra la linea, la curva e lo spazio vuoto”; altri maestri spirituali dicono “si trova nel suono del Silenzio”… Io sento che alla fine sei TU! Sono io! È la nostra visione! Il nostro punto di identificazione dà forma alla nostra vita. E così la mia visione è diventata ME! E ciò che nasce cerca di ispirare la tua Bellezza.
A proposito del tuo ex marito David Gilmor e i Pink Floyd ti chiedo cosa ritieni che della sua musica abbia influenzato la tua arte?
Vedo la mia vita come un viaggio con molte tappe, ognuna delle quali si avvicinano alla visione che mi ha sempre toccato il cuore … la ricerca della Bellezza. I ricordi di ciò che è venuto prima mi riempiono di apprezzamento … perché sono stati i mattoni di ciò di cui vivo ora! E dico “Grazie” a tutti loro. Mentre ripenso a questa fase della mia vita, ricordo soprattutto i “Concerti magici” ed il suono della chitarra di David che viaggia nell’aria. Detto questo, il più delle volte ascolto ancora Meddle (Echoes), Wish You Were Here e Comfortably Numb. Uno dei concerti più memorabili è stato a Cinncinnati. Mentre il sole tramontava nei colori del rosa, della lavanda e dell’azzurro profondo da molto lontano dietro il palco e sopra i grandi cartelloni pubblicitari di Marlboro e Winston, il nostro aereo da tour venne verso di noi con luci lampeggianti! Quel suono mentre volava basso sul pubblico ignaro creò una tale esplosione di emozione, un senso di liberazione e rimanemmo tutti immobili come in una bolla di grande calma. Quando iniziarono le note morbide di “Sheep”, sbuffi di fumo riempirono l’aria rendendo ancora più profondi i colori della notte che si avvicinava. Mentre la nebbia si diffondeva nell’aria, grandi paracadute a forma di pecora scendevano fluttuando nel pubblico.
Quale è secondo te l’aspetto fondamentale che rende così evocativa e onirica la musica dei Pink Floyd?
Per me, il concerto a Cinncinnati è stato solo un momento tra i tanti che i Floyd hanno creato per poterli condividere con tutti noi. Si dice che quando la bellezza si sposa con l’immobilità e tutti diventano Uno nella nostra unica differenza, appare la vera Magia. In questo caso è accaduto attraverso l’Arte della Creatività all’interno di quei concerti e delle nostre vite. Mi sento onorata di aver partecipato alla Magia dei Pink Floyd. Inutile dire che abbiamo avuto molte sfide all’interno della nostra vita “Rock-n-Roll”, ma la Bellezza ha sempre vinto. Sento che è molto importante dare enfasi alla narrazione della storia, perché è una parte microcosmica di una storia più grande che ci riguarda. Il dott. Werner Engel, presidente della Jungian Society di New York, è venuto a uno dei concerti. Il suo commento per me è stato: “Ginger, non so se sarai d’accordo con me, ma ciò che cerchiamo attraverso la meditazione, la musica di tuo marito lo raggiunge trasformando il caos in armonia attraverso la Bellezza”. Questo ora la intendo come la chiave principale per ritrovare l’Armonia in un mondo di caos. Non so se i Floyd sarebbero d’accordo, ma so che è successo così per molti. Questo è ciò che la loro musica offre secondo me ed è il motivo per cui ha continuato a parlare a così tanti in tutto questo tempo. La loro musica porta un messaggio archetipico di trascendenza.
Esiste un legame tra le tue opere e quelle dei Pink Floyd?
Negli ultimi quarant’anni sono stata onorata di aver incontrato molti grandi filosofi e insegnanti che hanno aperto le porte alla mia creatività cosciente. Il tempo che ho trascorso all’interno dei Pink Floyd mi ha dato molti momenti in cui la creatività può condurre all’esperienza dell’unità e della bellezza tra i tanti vissuti. Ha toccato la natura stessa della mia anima che probabilmente mi ha permesso di sopravvivere a volte in condizioni molto difficili. Ora attraverso i miei insegnanti sono stata ispirata a “diventare e creare bellezza” attraverso il mio talento innato come artista. Non sono mai stata senza un’energia creativa che ho potuto esprimere attraverso la cura dei miei figli e della mia casa, ma il mio destino è quello di risvegliarmi ed “essere” più di quanto non fossi mai stata prima. Quindi, ho capito che siamo tutti creatori delle nostre storie e un altro capitolo è appena iniziato per me attraverso “L’arte di creare bellezza”. Questa è la visione che la mia arte riflette in modo simile al modo cui la musica dei Floyds trascina il loro pubblico. Siamo UNO nella bellezza di essere umani sulla terra.
Sei autrice di due libri, “Memoirs of the Bright Side of the Moon” e “The Art of Relations”, nel primo ti sei relazionata con il mondo pink floyd, nel secondo, invece con il tuo percorso di scultrice e pittrice. Esiste un punto di continuità tra questi due lavori?
Ognuno di essi condivide diverse fasi del viaggio della mia vita. Come artista creo molte forme che cercano di toccare e rivelare la mia spiritualità e il senso della ricerca. Ognuna di queste cerca sempre di più di essere il riflesso del lavoro dell’anima, in qualunque modo la personalità umana si irradia, si manifesta per unirsi agli altri. Non è sono solo la mia catarsi ma anche il risveglio dell’Umanità al loro sé reale.
Sei mamma di quattro figli, com’è oggi il tuo rapporto con Sara, Alice e Clare, e con Matthew, che sta seguendo le orme di suo padre come chitarrista e cantante?
I nostri figli sono cresciuti in un ambiente davvero unico e creativo. Vivevano tra molti musicisti, filosofi, artisti e viaggiavano in molti luoghi facendo esperienza di molte culture. Soprattutto abbiamo cercato di ispirare il loro sviluppo creativo verso ciò per cui “sono portati ad essere”. Alice è un’illustratrice creativa e canta. Chiara è una badante per gli anziani ed è la madre di nostra nipote. Sara è una redattrice e stilista di moda, nonché madre di nostro nipote. Matthew è colui che ha assunto la fiaccola di essere un musicista: suona la chitarra solista, canta, compone. Ha un nuovo album chiamato Collages. Ascoltalo, è speciale.
Quale sarà la prossima mostra in cui sarà possibile ammirare le tue opere?
Attualmente, a causa del blocco nel Regno Unito, molte cose sono in sospeso. Ho appena finito di trasferirmi in una nuova casa che funge da galleria, studio, aula e casa privata. Ho molte idee e devo decidere quale sia il modo migliore per servire come Santuario dello Spirito. Con il mio team stiamo anche cercando di trovare gallerie che vorrebbero esporre il mio lavoro e tenere conferenze sull’Arte della Bellezza. In conclusione, la mia ricerca è quella di creare opere d’arte e atmosfere che accendano la meraviglia del bambino attraverso la bellezza, in modo che i nostri occhi possano vedere ancora una volta il miracolo dello scintillio in una goccia di pioggia. Trovo che quando le immagini e la storia si uniscono in Armonia e Bellezza, la spazio intorno a noi si riempie di un sentimento di sacralità e unità con la vita. Alcuni hanno commentato che la galleria diventa un luogo dove Dio ci visita con i suoi Angeli e noi riusciamo a toccare ciò che siamo veramente … Bello! Perché siamo uniti nella Bellezza!
Si ringraziano: Daniela Norando – Timur Zasèev