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“SE AMI L’ITALIA MANTIENI LE DISTANZE”

Iniezione di fiducia anti coronavirus dal premier Conte per la fase due. Stop alla speculazione sulle mascherine e riapertura il 18 maggio per il commercio al dettaglio

di Davide Iannuzzi

“Avete dimostrato tutti, nord e sud, forza, coraggio e senso di responsabilità e comunità”. Siamo ormai alla fase due, per il premier Giuseppe Conte toni rassicuranti e paternalisti per preparare la nazione alla convivenza con il virus, nel segno della consapevolezza di una possibile risalita della curva del contagio.

“Sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza. Anche tra parenti bisogna rispettare questa precauzione” ha proseguito il premier sottolineando una statistica sul contagio a base scientifica secondo la quale un contagio su quattro sarebbe causat dalle relazioni familiari. La ripartenza del Paese è legata dunque al rispetto delle distanze sociali. Ma quale ruolo avrà il governo in un eventuale ritorno della fase critica? Conte anticipa una “stagione intensa di riforme” per innescare il cambiamento di rotta.

Il programma che partirà dal 4 maggio è anticipato da un sollecito preventivo al commissario Arcuri per fissare i prezzi delle mascherine. “Non vogliamo speculazioni di mercato su questo fronte” ha proseguito Conte richiamando all’equità di prezzo per consentire comunque un piccolo margine di guadagno alle imprese che si sono spese nella produzione di dispositivi di sicurezza sanitaria. “C’è un forte impegno del governo con un prossimo provvedimento normativo per eliminare l’Iva”, Il prezzo fissato per le mascherine chirurgiche dovrebbe essere di 0,50 centesimi l’una.

Un appello poi indirizzato agli insoddisfatti con la citazione di qualche dato inconfutabile: “Tra gennaio e marzo l’Inps ha accolto 109.000 domande in più di reddito di cittadinanza. Sono arrivate 78.000 domande per baby sitting, 20.7000 richieste di congedo. Abbiamo liquidato quasi 3 milioni e mezzo di bonus per varie categorie, compresi i co co co e le categorie dello spettacolo”.

La ripartenza punta dichiaratamente all’impresa privata. Il nuovo decreto da 55 miliardi prevede più fondi per gli autonomi, aiuti concreti a fasce più deboli come colf e badanti. “Per chi ha avuto il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di rinnovarglielo automaticamente con un semplice click” ha aggiunto Conte lanciando uno sguardo benevolo alle categorie meno protette. Ha poi anticipato più aiuti alle imprese nel prossimo provvedimento, un “impegno poderoso” alle attività d’impresa: “Non vogliamo avere più sussidiati ma più occupati”.

Tirato in ballo anche il turismo che produce dal 13 al 15 percento del Pil tra i bisognosi di sostegno economico.
Le misure entreranno in vigore dal 4 maggio. Confermate tutte le misure di distanziamento sociale. Gli spostamenti all’interno della Regione saranno consentiti a fronte di provate esigenze lavorative e situazioni di necessità legati prettamente alla salute.
“Aggiungiamo la possibilità di spostamenti privati per far visita a congiunti. Molti nuclei familiari sono stati separati, vogliamo consentire visite nel rispetto del divieto di assembramento”. Tuttavia party e ritrovi saranno ancora sotto veto. Il trasferimento interregionale è consentito solo da esigenze lavorative, per motivi di urgenza o motivi di salute.

Per coloro che presentano una sintomatologia con crisi respiratoria e febbre a partire da 37,5 gradi dovranno rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali e avvertire il proprio medico curante.
Rimarranno vietati assembramenti in luoghi pubblici e privati. I sindaci possono procedere la chiusura di parchi e luoghi pubblici in cui non sia possibile garantire il rispetto dei vincoli imposti.

Si tornerà a fare jogging? Ci si potrà allontanare rispetto alle aree di pertinenza domiciliare finora consentite. Per le attività sportive occorrerà osservare la distanza di almeno due metri. Per motorie semplici basta quella di un metro.
Consentita una maggiore attività di ristorazione con asporto, ad estensione del servizio a domicilio. Nessuna possibilità di assembramento in bar e ristoranti. Si entra uno alla volta e il cibo si consumerà altrove, a casa o in ufficio.

Dal 2 maggio riapre la manifattura, il settore costruzioni il commercio all’ingrosso, quello “funzionale alle costruzioni”, Il presupposto base è il rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Poi l’anticipazione più agognata dai commercianti; “Abbiamo un indirizzo chiaro del governo. Il 18 maggio abbiamo in programma una riapertura del commercio del dettaglio. Anche musei, mostre e biblioteche, e anche allenamenti a squadre in campo sportivo. Il primo giugno vorremmo riaprire più ampiamente bar e ristorazioni , parrucchieri, centri estetici e centri massaggio, tutte le attività di cura della persona”. Troppa grazia? Sembra che sia stabilita anche l’apertura degli stabilimenti balneari.

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