Covid-19 e l’Italia dell’ultimo bacio
di Davide Iannuzzi
Fissato ad oggi un Consiglio dei Ministri per l’avvio di un iter per l’esame del nuovo decreto e per le conseguenti misure economiche da adottare nella richiesta di sforamento del deficit per 3,6 miliardi.
Gli italiani intanto dovranno cambiare abitudini e stili di vita per 30 giorni. Stop alle aggregazioni di massa con manifestazioni culturali, partite di calcio (eventuale svolgimento a porte chiuse) meeting e congressi. Uno stato di stand by che metterà a dura prova la capacità individuale e collettiva di adattamento alle alle nuove misure di prevenzione sanitaria.
Stop anche alla gestualità comunicativa, formale e passionale. Baci, abbracci e semplici strette di mano in congelamento fino a data da destinarsi. Quali ricadute psicologiche avrà tutto questo? Come un intero Paese potrà ricostruire un’immagine di se, indebolità dalla cronaca quanto dai luoghi comuni e dalla satira più inopportuna? La testa va alle prossime ore e alle soluzioni che il governo deciderà di adottare.
Al terrore del contagio fa eco quello delle ricadute economiche del vorticoso tracollo del pil e dell’indebolimento patrimoniale individuale. Sale l’emergenza per il potenziamento delle strutture sanitarie e soprattutto dei reparti di terapia intensiva dedicate ai casi di emergenza coronavirus.
I temi della recessione economica e quelli delle contromisure sanitarie sono posti su un piano di paritaria attenzione plebiscitaria, ma sono i comitati scientifici e medici ad occupare la prima fila nelle sedute parlamentari, in attesa di ulteriori decreti e piani discussivi.
La percezione delle priorità è posta fortemente in bilico dalla pressione mediatica che rende difficile il districarsi in una giungla di informazioni in cui é necessario dover fare la giusta distinzione tra dato scientifico e letteratura popolare. Ma la cifra più certa é questo inizio di Marzo che costituisce uno snodo epocale nella storia di tutti i tempi. Il Covid – 19 ha raggiunto un il tasso di mortalità al 3,4 per cento rispetto a quello delle influenze stagionali al di sotto dell’ì 1 per cento.
Nessuno immunizzato, ne attualmente immunizzabile, secondo quanto esposto nelle scorse ore dall’Oms che ha sottolineato lo stato di attuale assenza di vaccini e terapie di contrasto. Resta l’attesa, la speranza, giorni e settimane che ci distanziano dalla luce in fondo al tunnel.
Che l’assenza di baci, abbracci e semplici strette di mano possano almeno restituirci il senso di un bisogno tradito e rendere virale quella comprensione reciproca e spirito di tolleranza che abbiamo smarrito.