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PER I CONTRATTI TELEFONICI I CINESI CI METTONO LA FACCIA

Check face per i nuovi contratti di telefonia mobile. Il Governo vuole garanzie ma è rischio privacy per i consumatori

di Davide Iannuzzi

La sindrome del grande fratello invade il mondo della telefonia mobile. Palcoscenico dello show è la Cina che che deciso di adottare il riconoscimento facciale al fine di assicurare la registrazione reale degli utenti. Il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology punta a garantire la massima tutela dei consumatori online ma di fatto si espone al grande rischio di violazione della privacy, adottando misure di controllo pressanti e invasive come il check face. L’intelligenza artificiale diventa così il principale strumento di lavoro degli operatori telefonici al fine di accertare l’identità dei nuovi utenti, al momento del rilascio dei numeri stessi. Il Ministero aveva anticipato il rafforzamento della supervisione basato su moderne misure ispettive come base etica di gestione nelle registrazioni delle nuove utenze.
Nel 2013 iniziò la campagna di tutela sugli utenti reali basata sull’allora garante più attendibile, la carta d’identità. Il giro di vite che darà il check face suscita però giustificati allarmismi sul tema del ‘controllo’ totale di un’umanità sempre più ingobbita a spiare i social attraverso smartphone, e più che mai spiata, suo malgrado, attraverso un più moderno e perverso buco della serratura.

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